REDAZIONE VIAREGGIO

Sparisce dalla tomba il dono d’amore "Chi ruba ai morti non ha coscienza"

Lo sfogo di Diletta, che nel 2015 ha perso il marito Marco e che per ben due volte ha subito il furto di un fiore di cristallo

Un fiore di cristallo, come lumino. Un piccolo oggetto prezioso che Diletta aveva portato sulla tomba di Marco, marito e compagno di vita che ha perso a causa di un incidente stradale il 12 giugno di sei anni fa. Da allora non ci sono più compleanni, anniversari. Non ci sono pacchetti sotto l’albero, nemmeno una torta preparata per addolcire un giorno qualunque, che oggi sembra eccezionale. Dunque per Diletta Di Fazio quel piccolo oggetto prezioso lasciato dove riposa il suo amore è come un dono: "Non mi resta altro, da quando Marco è morto posso regalargli solo dei fiori e poi questo lumino". Lumino che però nei giorni scorsi è stato rubato dal cimitero di Viareggio, da qualcuno che non si è fermato neppure davanti al dolore.

E da ieri, sulla lapide, al posto del fiore di cristallo c’è un biglietto con scritto: “Chi ruba ai morti non ha coscienza“. "L’ho fatto perché rubare sulle tombe è orrendo – racconta Diletta, riferendosi a quel bigliettino – , così chi ha perso una persona importante viene privato anche l’ultima consolazione: quella di portargli un regalo per paura che qualcuno se lo porti via".

E’ impossibile non notare il luogo dov’è sepolto Marco Capolongo, e ora anche quel biglietto. Modellato sul marmo della lapide c’è il profilo del carro di Carnevale “Quello che non vorrei vedere“ realizzato nel 2015 da Massimo Breschi, fratello di Diletta. "Quel Carnevale – ricorda Diletta – è stato anche l’ultimo che io e Marco abbiamo passato insieme, condividendo la gioia del primo premio tra i grandi. Un momento di immensa felicità. Oggi – prosegue – “Quello che non vorrei vedere“ è proprio questo. Non vorrei vedere il lumino trafugato, ed è già la seconda volta che succede. E nemmeno mamme piangere perché qualcuno ha portato via i fiori o un vasetto di rame dalla tomba del figlio. E invece succede, più spesso di quanto pensiamo". Diletta ne ha parlato con il direttore dei cimiteri comunali: "E’ stato gentile, ma mi ha detto che è difficile controllare quello che succede all’interno. Però qualcosa deve pur essere fatto...".

Martina Del Chicca