Sistema in controtendenza. Una scelta rivoluzionaria

È la visione di chi vuole trasformare il processo di costruzione delle navi

Sistema in controtendenza. Una scelta rivoluzionaria
Sistema in controtendenza. Una scelta rivoluzionaria

In un sistema sempre più orientato su appalti e subappalti come quello della nautica viareggina, sterzare e dare un’accelerata nella direzione opposta potrebbe essere rivoluzionario. E, chissà, portare benefici a tutto il comparto. Accentrare la produzione, dunque, e non articolarla.

È la visione di Claudio Di Francesco, che sta studiando la possibilità di trasformare la Bds, la sua azienda di progettazione navale, in un cantiere nautico tout court. "In questo modo – racconta – possiamo valutare la possibilità di dare ai grandi cantieri che prendono le commesse la totale disposizione alla costruzione dell’imbarcazione, gestendo tutta la trafila come Bsd. Il cantiere gestisce l’ordine, e noi ci si impegna a consegnare la barca finita". Al confine tra due mondi, dunque, riscoprendo nella contemporaneità gli strumenti e le pratiche di una volta.

L’idea potrebbe avere ripercussioni decisive anche sotto il profilo occupazionale: più volte, negli ultimi anni, i sindacati hanno lanciato l’allarme sul fatto che il sistema piramidale di appalti e subappalti stesse svuotando di professionalità specializzate il comparto della nautica: non è un caso che, oggi, gli operai specializzati siano ricercati come il pane. Riacquisendo sotto un’unica egida l’intero processo produttivo delle imbarcazioni, come sta pensando di fare Di Francesco, la rotta si potrebbe invertire.

"Ci occuperemmo di tutti noi come Bds – spiega ancora –, dalla realizzazione dei pezzi all’assemblaggio, fino alla verniciatura". Un’idea ambiziosa che sarà sviluppata nel tempo. E che potrebbe dare ossigeno al mercato del lavoro per quel che riguarda le specializzazioni. Nel frattempo, la Bsd sta già assumendo: è a caccia di personale per l’ufficio tecnico, progettisti che sappiano manovrare i sistemi di ultima generazione dedicati alla nautica.

Lo stato di salute che il comparto nella nautica continua a vivere (ormai da anni la crescita oscilla senza sosta attorno ai dieci punti percentuali), dunque, infonde ottimismo e positività negli imprenditori che lavorano nel settore. Il lavoro non manca, solo con le commesse attuali si guarda tranquillamente a cinque anni. Forte di queste rassicurazioni, chi ha idee è pronto a tradurle in pratica. Cercando di esplorare nuove strade per vincere il mercato della nautica da diporto. Come in tutte le cose, l’immobilità non paga. Tutto è trasformazione continua: la bravura sta nel capire da che parte stia soffiando il vento.

Daniele Mannocchi