"Siamo diventati un quartiere dormitorio"

Al Campo d’aviazione spariti quasi tutti i negozi: "Con la rotonda nessuno passa più da via dei Lecci". Ma qui la vita è tranquilla

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E’ diventato più che mai il "quartiere dormitorio". Quello in cui le persone partono la mattina, e tornano la sera dopo il lavoro. E’ però il quartiere degli spazi verdi, e anche della relativa tranquillità. E’ l’ex Campo d’Aviazione. In via dei Lecci sono tanti i negozi chiusi. "Il cambiamento è avvenuto quando è stato costruito il cavalcavia delle Darsene — dice Umberto Pardini della storica gioielleria — Chi viene dal centro non si trova più davanti a una biforcazione tra via dei Lecci e via Pisano. A tutti viene naturale proseguire su quest’ultima. Quindi per molto tempo le auto non sono più passate. Ora è tornato a esserci passaggio sulla strada, ma perché ci sono i dossi sulla via Pisano". Nel quadro più generale, "bisognerebbe asfaltare alcune strade, sistemare marciapiedi che ormai non esistono quasi più. Anche i pali della luce sono messi male, si vede che sono anni che non ci fanno niente. Così come la via Indipendenza è messa malissimo. E poi servirebbe qualche servizio in più, un punto di riferimento per i cittadini".

"Quello che manca è di sicuro una banca — sostiene Roberto Del Chiaro dell’Agraria F.C. — ma anche in via dei Lecci molto è cambiato. Di tutti i negozi di frutta e verdura e alimentari che c’erano, oggi non è rimasto più niente. La maggior parte del traffico si è spostato su via Nicola Pisano, qui le auto sfrecciano perchè non ci sono dossi. Dopo gli interventi per la fibra ottica, alcune strade sono rimaste spaccate. Per esempio via Orzali. Mentre in via dei Lecci il marciapiede è inesistente, non è rialzato e viene usato per parcheggiarci. Ma il punto per noi commercianti è che non c’è un’area di carico e scarico, se mi metto sul lato opposto della mia attività posso prendere una multa".

Ha tutti i giorni sotto gli occhi via dei Lecci Francesco Di Figlia. "Il quartiere è un dormitorio — afferma il titolare dell’omonima tabaccheria — negli ultimi anni si è anche spopolato. Ora però le famiglie stanno tornando. Comunque rispetto al Don Bosco dove ormai non c’è più nulla, qui la situazione è migliore". Però i fondi che ospitavano la circoscrizione sono chiusi da anni, si trovano sfitti e in abbandono. Basta passare accanto al marciapiede per rendersene conto. "Se venissero riaffittati potrebbero portare più movimento nella zona — rimarca Vincenzo Alaimo dell’omonima pescheria — ma tutto sommato il quartiere è tranquillo. Alcune strade sono state sistemate, via Indipendenza è pericolosa e avrebbe bisogno di un intervento, però comunque delinquenza non ce ne è. Anche le persone non si lamentano".

"Ci sarebbe da migliorare le strade interne — evidenzia Mariangela Mangeruca del negozio Taglia e cuci — in alcune i marciapiedi sono sfatti. Però per il resto il quartiere è tranquillo e lo dico anche da residente. Ha tutto quello che serve, in più i ragazzi possono uscire la sera senza che ci siano problemi. Ci abitano molti anziani, forse anche perchè è più costoso per i giovani. Però anche in questo punto non manca niente. I parcheggi ci sono. Il lavoro è calato un po’ col Covid, ma è accaduto da tutte le parti". Che il quartiere sia un dormitorio ci se ne accorge all’una di un giorno feriale: nessuno cammina per le strade, non c’è nemmeno traffico. Alice Gugliantini