
Scuderia Sabrata. La ripartenza in Pineta
VIAREGGIO
Era il 2011 quando l’ultimo custode se ne andò, chiudendo, in un maniera che sembrava definitiva, le Scuderie Sabrata.
Lasciandosi alle spalle, insieme ai box e al fieno, anche il ricordo di quando quella zona, all’altezza di Villa Borbone, con l’andirivieni di scolaresche e di appassionati di ippica, era il cuore pulsante della Pineta di Levante.
Anni di abbandono e desolazione, ma anche di progettazione e prospettiva. Perché il Comune, dal disegno di un presidio di sicurezza della polizia municipale e statale ai tempi della giunta Lunardini che acquistò la struttura, non ha mai dimenticato il progetto di riapertura.
Risale, difatti, al 2022, l’avvio da parte dell’Amministrazione Del Ghingaro della procedura per l’individuazione della società cui affidare la concessione dell’immobile. Passati due anni dal bando, e ben 13 dalla chiusura, le Scuderie Sabrata vedranno, adesso, una nuova vita. E ad offrirgliela sarà, dopo il passaggio in giunta dei prossimi giorni, l’impresa agricola “Allevamento Versilia di Dazzi Augusto“ che, per la durata di 6 anni, rinnovabili per un massimo di altri 6, svolgerà su quel territorio attività di allenamento curativo e ippico per cavalli. Promuovendo e rafforzando quella che è stata la finalità della struttura Sabrata e la sua presenza all’interno del parco Migliarino San Rossore, ovvero di contrastare il degrado e diffondere la cultura equestre con attività, non solo sportive, ma inerenti al mondo, tutto, dei cavalli. A partire dalla loro cura e assistenza, che esclude, però, quella umana attraverso l’aiuto dei quadepedi.
"Non ci allonteremo da quello che erano prima le Scuderie – dice infatti Augusto Dazzi – Sarà un centro di allenamento e di cura dei cavalli in una zona, come la pineta di Levante, che è perfetta per questa funzione. Perché la pineta, con il mare vicino e l’aria che si respira, ha tutto ciò che l’animale necessita. Le ippovie sono tutte di sabbia naturale e il cavallo che va a trotto, a passo, o a passo veloce ne beneficia a livello articolare e tendineo".
"Abbiamo l’intenzione di aprire le scuderie anche alle scuole, elementari, medie e a quelle che vorranno aderire – continua Dazzi – Per mostrare ai ragazzi come si svolgono le diverse attività. Da come si mette una briglia e si spazzola il cavallo, a come si veste o come si ferra".
Un allevamento che, dal passato, sembra riprendere vita e che, nel futuro, si prospetta. Con la speranza di ampliare le proprie mansioni, non solo per le scuole, ma anche per ipotetiche gite ed escursioni.