Scatta l’allarme aviaria Cordone sanitario Asl La zona rossa tocca tutti i Comuni versiliesi

Contagio dei polli registrato in un’azienda di Pietrasanta: "È stato portato da uccelli migratori". Trenta giorni di restrizioni per gli allevamenti che si trovano nel raggio di 10 chilometri. Sopralluoghi dei veterinari.

Scatta l’allarme aviaria  Cordone sanitario Asl  La zona rossa tocca  tutti i Comuni versiliesi

Scatta l’allarme aviaria Cordone sanitario Asl La zona rossa tocca tutti i Comuni versiliesi

Trenta giorni di restrizioni nei sette comuni della Versilia più una piccola porzione di quello di Montignoso – per un raggio totale di 10 chilometri – con un unico scopo: contenere e debellare l’influenza aviaria dopo il focolaio scoperto in un’azienda agricola di Pietrasanta, dove è avvenuto il decesso di 30 polli. Restrizioni che erano nell’aria quelle che il Dipartimento prevenzione Asl ha disposto con apposita ordinanza dando seguito alla vicenda raccontata ieri da La Nazione. Tutto era nato dalla comunicazione inviata all’Asl il 30 marzo dall’Istituto zooprofilattico del Lazio e della Toscana relativa alla positività all’aviaria riscontrata in due carcasse di pollo provenienti dall’allevamento “Poli Marika“, in via del Padule, tra il Pollino e Focette. L’Asl ha quindi provveduto ad effettuare i prelievi e ieri è scattata l’ordinanza che prevede una zona di protezione con un raggio di 3 chilometri dall’allevamento più una zona di sorveglianza di ulteriori 7 chilometri. Con questo documento, di cui è stato informato anche il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti in quanto autorità sanitaria, sono state istituite misure di restrizione rivolte agli allevamenti presenti nelle due zone. "I virus influenzali aviari – scrive l’Asl – negli anni hanno determinato epidemie di particolare gravità, dimostrando la capacità di diffondersi rapidamente fra gli allevamenti avicoli circostanti. È quindi indispensabile attivare in tempi rapidi adeguate misure di controllo ed eradicazione per contenere l’eventuale diffusione". L’azienda, in particolare, è arrivata alla conclusione che il virus sia stato portato in Versilia da uccelli migratori.

In entrambe le zone, innanzitutto, è stato disposto il censimento di tutte le aziende avicole, il sopralluogo, da parte dei veterinari ufficiali Asl, in tutte le aziende commerciali per verificare la documentazione dell’allevamento e valutare se ci siano stati nel periodo a rischio di introduzione della malattia aumenti di mortalità, cali della produzione di uova e del consumo di mangime, sottoponendo ad esame clinico il pollame e gli altri volatili detenuti, e infine un’ulteriore sorveglianza sierologica e virologica in modo da individuare l’eventuale ulteriore diffusione dell’aviaria. Non solo: gli allevatori dovranno segnalare immediatamente all’Asl l’aumento della mortalità o il calo significativo della produzione e tenere un registro dei visitatori da mettere a disposizione dell’azienda sanitaria. Inoltre sono vietate fiere, mostre ed esposizioni di pollame e altri volatili. "Il consumo delle carni di pollame e delle uova – precisa ancora l’Asl – non rappresenta alcun rischio per l’uomo. Tutti i provvedimenti rimangono in vigore fino a revoca".

In merito alla sola zona di protezione, le restrizioni saranno valide per 21 giorni dalla data del completamento delle operazioni di pulizia e disinfezione dell’allevamento infetto: i volatili devono essere confinati in un luogo interno e separato dagli altri animali, i veicoli per trasportare il pollame vanno sottoposti a disinfezione e i nuovi ingressi o uscite di pollame devono avere l’autorizzazione veterinaria ufficiale.

Infine nella zona di sorveglianza, in vigore per 30 giorni, sono vietati lo spostamento di volatili fra aziende, il trasporto di pollame e uova verso macelli, centri di imballaggio e stabilimenti esterni, e la caccia di uccelli acquatici in appostamento fisso.

Daniele Masseglia