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Salta un tubo, acqua in tilt "Chiediamo danni a Gaia"

Il Comune sul piede di guerra dopo l’ennesimo incidente sui cantieri "La situazione è ormai intollerabile, la società deve avere più professionisti".

Salta un tubo, acqua in tilt "Chiediamo danni a Gaia"

FORTE DEI MARMI

Si spacca ancora una volta una tubatura durante i lavori di Gaia. Utenti e scuole in tilt e l’amministrazione comunale sul piede di guerra: "Ci rivolgeremo ad un legale". Ieri mattina alle 7.15 è stato registrato un altro disservizio di Gaia "che non fa altro che amplificare le problematiche che il nostro territorio ha dovuto affrontare negli ultimi periodi proprio a causa delle inefficienze del servizio fornito da Gaia". "Questo secondo guasto per tutto il territorio comunale – evidenzia l’amministrazione – che ci è stato comunicato con un messaggio questa mattina alle 7.15, in modo generico e alla stessa stregua di quello arrivato ai cittadini iscritti alla newsletter di Gaia, è inaccettabile sia per le conseguenze sia per la modalità di comunicazione. Nonostante tutto ci siamo subito attivati per verificare e cercare di risolvere le situazioni più urgenti. E’ stata fatta l’ordinanza per la chiusura dei plessi scolastici ancora aperti, contestualmente si è provveduto a garantire il funzionamento del centro estivo per bambini, verificando la quantità dell’acqua all’interno della cisterna di accumulo in dotazione alla struttura, si sono preallertate le autobotti in caso di necessità. Altro non è oggettivamente possibile per l’amministrazione comunale per supportare i disagi dei cittadini".

"Siamo sconcertati da tutti i guasti e problematiche sui cantieri di Gaia aperti sul territorio – incalza l’amministrazione – tra i quali l’esempio più eclatante è quello di via Francesco Carrara, che ha visto un susseguirsi di continue rotture, interventi parziali, richieste di proroghe per i tempi di ripristino e disagi continui per i residenti tanto da dover far interessare il nostro ufficio legale della questione intimando a Gaia la conclusione dei lavori entro il 15 giugno. Quanto avvenuto adesso dimostra che Gaia deve riorganizzare la propria struttura e riprogrammare le priorità per il corretto e completo mantenimento dell’acquedotto, così come deve essere rafforzato il controllo dei cantieri con più professionisti e con una direzione confacente all’importanza che riveste la società. Stiamo valutando di avviare un’azione legale per i danni subiti sia come ente che come comunità. Abbiamo chiesto un incontro con i vertici di Gaia perché ci spieghino esattamente cosa intendano fare e, soprattutto in vista dell’aumento esponenziale delle utenze estive, se sono in grado di garantire le necessità".

Francesca Navari