ISABELLA PIACERI
Cronaca

Morì per un carcinoma, risarcimento dopo 24 anni

Il Tribunale del Lavoro ha riconosciuto la malattia professionale della vittima: era un operaio che aveva operato alla Fervet e alla Sec a contatto con l’amianto

L’operaio aveva a lungo lavorato alla Fervet e alla Sec a contatto con l’amianto

Viareggio (Lucca), 12 ottobre 2023 – Morì per un carcinoma ai polmoni nel 1999. Oggi a distanza di 24 anni il Tribunale ha riconosciuto che il tumore era stato causato dall’amianto a contatto del quale l’operaio aveva a lungo lavorato prima alla Fervet e poi alla Sec in Darsena. E ha pertanto disposto un risarcimento da 300 mila euro alla vedova rigettando così le tesi difensive dell’Inail che puntava alla prescrizione. Non c’è dunque prescrizione per un familiare che rivendica il sacrosanto diritto di avere un ristoro a causa del decesso del proprio congunto causato da una terribile malattia professionale: nello specifico un carcinoma a cellule squamose ai polmoni.

La giudice del Tribunale di Lucca, Sezione Lavoro, Alfonsina Manfredini, ha pertanto condannato l’Inail a risarcire tutti i danni consistenti nell’assegno funerario una tantum, nella rendita ai superstiti dalla data del decesso ad oggi oltre all’assegno continuativo mensile. Somme da versare alla vedova. A niente è valso ad Inail contestare il troppo tempo trascorso tra la morte e l’azione in Tribunale.

La causa è stata seguita dall’avvocato Carla Genovali con la consulenza tecnica della geriatra e medico legale, Silvia Baldi. "L’assistito era deceduto nel ‘99 a causa di questo brutto male. Poi – spiega la dottoressa Baldi – Nel 2017 Giulia Pieretti, della sede della Cgil di Pietrasanta, portò alla mia attenzione il caso studiato dal PISLL (Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro). Inoltrata la domanda per rendita per malattia professionale, non ancora istituita, questa veniva riconosciuta in sede collegiale, ma respinta in via amministrativa. In sede di causa invece è stato rimesso in gioco tutto sia dal punto di vista medico legale che amministrativo: l’abbiamo spuntata con un riconoscimento di rendita dal ‘99 e con una sentenza importantissima in punto di prescrizione: siamo intorno a 300.000 euro di ristoro".

Infatti l’avvocato di Inail aveva subito eccepito la prescrizione ma, la conoscibilità del nesso di causalità tra amianto e carcinoma ai tempi della morte dell’uomo, avvenuta nel giugno di 24 anni fa, non era ancora accertata dalla scienza medica. Il Tribunale ha stabilito che il tempo per esercitare il diritto al risarcimento decorre successivamente, da quando tale inesorabile filo tra morte e amianto è stato riconosciuto scientificamente.