La Corte Suprema si è espressa: è infondato il rinnovo oneroso della concessione cimiteriale perpetua. Dopo sedici anni e quattro mesi la Cassazione ha respinto il ricorso del Comune riguardo due sentenze relative a concessioni cimiteriali perpetue (le altre, tutte avverse all’ente, sono state fatte passare in giudicato). Le vicende riguardano tombe ubicate una nel camposanto di Cardoso e l’altra nel camposanto di Ruosina. Il giudice ha condannato il Comune a pagare le spese legali alla controparte (3600 euro), respingendo tutti i punti del ricorso e giudicando infondata la richiesta del rinnovo oneroso della concessione cimiteriale perpetua. Soddisfatto il comitato civico costituitosi per contrastare questo provvedimento. "Dopo questa ordinanza in cui tutti i motivi sono stati considerati infondati – dice Giuseppe Vezzoni membro del comitato – voglio ricordare il professor Giorgio Fini e il maestro Loris Marcucci per le energie che hanno profuso per alzare nei primi mesi del 2007 questa piccola barriera di civiltà reattiva. Un impegno di pochi cittadini, umiliato e sbeffeggiato, ma che oggi raccoglie il frutto della granitica determinazione e che presto, come comitato civico, userà le parole appropriate. Dopo una simile disfatta costata centinaia di migliaia di euro, un imperio amministrativo che ha costretto tante famiglie a pagare a rate il rinnovo oneroso o sotto l’annunciato pignoramento a estumulare le care salme e ad allontanarsi dalla pietas dei defunti, si attende che ne venga un comportamento adeguato all’illegittimità commessa e al danno morale e materiale perpetrato. Anche i sacerdoti sono stati in silenzio e non hanno avversato come avrebbero invece dovuto fare questo provvedimento amministrativo del Comune. Pur restando in attesa che sia pubblicata l’ordinanza della Cassazione per quanto concerne la concessione cimiteriale perpetua afferente a una tomba ubicata nel camposanto di Ruosina, si può tuttavia prevedere che essa non si discosterà dai contenuti dell’ordinanza pubblicata adesso. L’ordinanza odierna – conclude Vezzoni – sfata anche fatto che con la richiesta dell’utilizzo dello spazio del Palazzetto di Cardoso per una riunione pubblica che avrebbe dovuto tenersi il 26 maggio 2012, il Comitato Civico volesse istigare alla disubbidienza fiscale per non far rinnovare la concessione cimiteriale perpetua. Motivazione con cui l’amministrazione negò la disponibilità dell’edificio pubblico".
Francesca Navari