Reti fantasma, bonifica al molo di Viareggio

Recuperati due metri cubi di reti e due imbarcazioni affondate

L'intervento della capitaneria di porto

L'intervento della capitaneria di porto

Viareggio, 20 maggio 2022 - È proseguita nei giorni scorsi l’intensa attività per la tutela dell’ambiente nel porto di Viareggio con lo svolgimento di una operazione nell'ambito della campagna di bonifica delle reti fantasma dalle coste italiane, promossa dal Ministro della Transizione Ecologica e coordinata dal comando generale delle Capitanerie di Porto: l'intensa attività di bonifica dello specchio acqueo del porto di Viareggio per liberare i fondali dai rifiuti ha visto impegnati gli uomini del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di porto di Viareggio e il personale del 5° Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera di Genova.

Le cosiddette "reti fantasma" sono costituite da attrezzature da pesca abbandonate, perse o dismesse, responsabili dell'alterazione dell'ecosistema marino, che rappresentano una seria minaccia per gli stock ittici e l'integrità dei fondali e possono anche costituire un pericolo per la sicurezza della navigazione.

La predetta attività è stata condotta unitamente al personale delle unità e dei mezzi navali in forza alla Capitaneria di Porto di Viareggio - guidati dal comandante Russo e sotto il coordinamento del Centro di Controllo Ambientale della Direzione Marittima di Livorno - che ha garantito lo svolgimento delle operazioni subacquee in totale sicurezza. Le attività di recupero, svolte per l’arco di due giornate, sono state rese particolarmente complesse a causa dell'insabbiamento delle reti e per la scarsa visibilità sul fondale marino della Darsena Viareggio.

Al termine delle attività di bonifica sono state recuperate 2 metri cubi circa di reti da pesca abbandonate, oltre a 2 imbarcazioni da diporto affondate all’interno delle acque portuali della Darsena Viareggio, per un peso stimato di circa 3 tonnellate. La predetta operazione è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione dei titolari delle concessioni demaniali marittime, che hanno curato il successivo trasporto e smaltimento delle reti e dei natanti, qualificabili come rifiuti speciali, presso ditta autorizzata.