
Nel triste giorno dell’addio a Paolo Rossi ripeschiamo dall’archivio gli albori della sua carriera, prima che diventasse Pablito, collegandolo a personaggi, situazioni e momenti della storia del calcio versiliese. Sfogliando la storia della Coppa Carnevale, scopriamo che nell’edizione del 1975 Paolo Rossi gioca nella Juventus: indossa la maglia numero 7. Brilla, ha il dribbling facile, vede la porta. Segna due gol, uno contro il Velez Mostar della fase eliminatoria, l’altro contro il Napoli nel quarto di finale (1-1, la Juventus verrà eliminata ai calci di rigore, i campani poi vinceranno il torneo). In quella Juventus, fra i compagni di squadra di Rossi c’era Maurizio Frediani, classe 1956, scuola Ripa, forgiato dalla mano illuminata di un grande docente calcistico prima che allenatore, Bruno Barberi, approdato alla Juventus da ragazzino. Un centrocampista solido con i piedi dolci. ‘Strina’ per gli amici in quella edizione del torneo segnò anche lui due reti, nella fase eliminatoria, una contro il Velez Mostar (vittoria 2-1, l’altro gol del successo fu di Rossi) e il secondo nel vittorioso 1-0 con il Cesena. Nel proseguo della carriera, Rossi è stato compagno di squadra di Paolo Rosi nel Vicenza, squadra nella quale militava anche un versiliese di adozione, Nicola Zanone e anche il portiere di riserva Massimo Bianchi di Piano di Mommio.
Tornando alla Coppa Carnevale, Paolo Rossi è stato chiamato a leggere il giuramento nel 1980, prima della gara di apertura che mise di fronte Fiorentina e River Plate (1-0, gol di Ferroni). Ultima annotazione in chiave versiliese da calciatore di Paolo Rossi, la partecipazione – con la maglia del Vicenza – alla Coppa del Tirreno (che si svolse fra Viareggio, Livorno e Massa) nel 1978, vinta dai nerazzurri in finale contro la Fiorentina per 2-0. Nella semifinale disputata a Livorno, Rossi segnò la rete del momentaneo 1-1 con la Fiorentina che poi vinse 2-1 con una doppietta di Ezio Sella. E a fine partita polemicamente Rossi se la prese con il difensore della Fiorentina Alessio Tendi che pur essendo calcio d’agosto l’aveva marcata con grande vigore.