Prove generali di viale interrato Iniziati i carotaggi nella Pineta

Partite le trivellazioni per verificare la fattibilità di realizzazione di un park di 3 piani sotto piazza Puccini. Interventi commissionati dall’archistar Casamonti e propedeutici alla creazione di un tratto-tunnel.

Prove generali di viale interrato  Iniziati i carotaggi nella Pineta

Prove generali di viale interrato Iniziati i carotaggi nella Pineta

Un viale a mare interrato sul modello delle moderne città internazionali. Con annesso parcheggio sotterraneo in piazza Puccini e tunnel pedonale. E’ l’ambiziosa idea dell’archistar Marco Casamonti su commissione del gruppo Nesti proprietario del Grand Hotel Principe di Piemonte e dell’hotel Excelsior. Proprio per valutare la fattibilità di quell’intuizione progettuale dal sapore avveniristico una ditta specializzata sta effettuando i necessari carotaggi del sottosuolo: ieri non è passata inosservata la presenza del mezzo installato in prossimità dell’edicola di via Marco Polo proprio per ’sondare’ il terreno. Sosterà tre giorni e poi sarà spostato nella prima aiuola di piazza Maria Luisa vicino al bar Galliano, così da avere un raffronto della situazione a monti e a mare della piazza Puccini.

L’ipotesi – ancora non tradotta in una soluzione progettuale – è di creare punti di accessouscita poche decine di metri prima e dopo il Principe di Piemonte dove, appunto, gli automobilisti percorreranno per un tratto il viale a mare sottoterra. Nei tre piani previsti (per circa 15 metri di scavo) verranno ricavati parcheggi e, pare, anche il tanto sussurrato tunnel destinato a collegare l’hotel stellato alla futura beauty spa che sorgerà all’Excelsior. In superficie pertanto le piazze Puccini e Maria Luisa sarebbero destinate a diventare un unicum. Da lì la necessità di capire se tale intervento potrà essere effettuato e con che costi per il privato. Le trivellazioni in atto – seguite da uno studio quotatissimo di tecnici fiorentini – saranno utili a conoscere le caratteristiche del sottosuolo e la sua permeabilità e, in particolare, della sabbia per capire se può essere attuata la tecnica evoluta del jet grouting, cioè l‘iniezione nel terreno di una miscela cementizia ad alta pressione attraverso piccoli ugelli al fine di consolidare i terreni di fondazione o per la formazione di diaframmi. Il tutto per arrivare ad un dimensionamento strutturale che non rechi danno ai vicini edifici circostanti. L’idea di un viale a mare interrato – anche se risultasse fattibile – è comunque ancora lontana nel tempo visto che gli esiti precisi di questo studio tecnico di fattibilità saranno pronti dopo l’estate. E poi, eventualmente, si aprirebbe l’altrettanto lunga fase di step progettuali.

Francesca Navari