Piove sul corso, ma è festa. Quasi 3mila sul circuito. Domenica i verdetti finali

Il secondo appuntamento ha fatto registrare 800 persone in meno. Strettoia, Collina e Brancagliana restano in pole position. Occhio alle outsider.

"L’intelligenza artificiale fa piovere anche quando c’è il sole". La battuta di Fabrizio Diolaiuti, che ieri ha presentato il secondo corso del Carnevale pietrasantino dal palco di piazza Matteotti, è figlia di una coincidenza pazzesca. Intorno alle 15,30 davanti al palco sfila il carro degli Antichi Feudi pieno di androidi e robot, e in quel preciso istante l’unica nuvola in cielo, degna di Fantozzi, ha scaricato pioggia bagnando per una decina di minuti il circuito della festa. Il tempo di smettere, tornano i raggi di sole, il pubblico riprende ad entrare e ivuoti in iziali vengono parzialmente riempiti. Rispetto al primo corso si contano 800 persone in meno, pari a 1.804 paganti (200 in più rispetto al secondo corso del 2023 ma meno rispetto ai 2.310 del 18 febbraio) e 920 ingressi omaggio riservati a under 10 e over 70 (a fronte dei 1.304 di domenica scorsa), oltre a circa 500 figuranti.

L’elemento più importante, però, è che grazie ai voti di ieri virtualmente ci sono già i vincitori per le gare riservate a carri e mascherate, l’anno scorso vinte da Brancagliana e Strettoia, visto che servivano almeno due domeniche di votazioni. Questo significa che la festa finale del 3 marzo non influirà sulle classifiche. Facendo gli scongiuri, se anche fosse annullata per maltempo i verdetti saranno comunque già pronti. Il calo di ieri pomeriggio, abbastanza fisiologico in quanto avviene ogni anno, non ha scalfito la voglia di divertirsi dei pietrasantini, molti dei quali erano ancora esausti dal corso finale di sabato sera a Viareggio. Le impressioni raccolte tra il pubblico hanno confermato quelle già espresse dal nostro giornale con le pagelle di lunedì scorso. Le contrade in pole position sembrano essere Strettoia, Collina e Brancagliana. Strettoia colpisce per la sua denuncia verso l’abuso di telefoni e social, con i figuranti che sembrano in trance mentre saltano e cliccano in maniera compulsiva sugli smartphone, finché i colori e la musica di Carnevale li riportano alla vita vera. Il dragone cinese della Collina, simbolo di prosperità e fortuna, domina la scena dall’alto e ammanta i contradaioli con la magica atmosfera dell’estremo Oriente. Quanto alla Brancagliana, il grande camaleonte dalla lingua retrattile e i figuranti multicolori sono un inno alla bellezza della natura che poi è anche quella cromatica che ravviva il Carnevale.

Verdetti già scritti, insomma? Nient’affatto, le contrade outsider ci sono e sperano fino alla fine di salire sul podio. Tra le più accreditate a fare lo sgambetto alle favorite c’è senz’altro Pontestrada, che lancia l’allarme sull’inquinamento dalla plastica con una max Barbie realizzata utilizzando ben 3mila bottiglie che i contradaioli rossoblù avevano raccolto sul territorio. In corsa anche il Pollino-Traversagna, che sfrutta lo slogan lanciato l’anno scorso a Sanremo da Chiara Ferragni ("Pensati libero") con un messaggio di pace che unisce Usa e Russia tra missili e palazzi distrutti dalle bombe. E così pure gli Antichi Feudi che ieri hanno fatto piovere con l’intelligenza artificiale. C’è poi chi, come l’Africa-Macelli, gioca sull’affascinante dicotomia tra sole e luna, oppure la Lanterna e la Marina che omaggiano la natura (i biancocelesti con tante api e i gialloneri con la paperella e gli spaventapasseri), fino alla trascinante festa country de Il Tiglio-La Beca tra saloon, cowboy danzanti e bimbi-pecorelle presi al lazo. Domenica prossima il verdetto ufficiale.

Daniele Masseglia