MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Peschereccio contro gli scogli a Viareggio, l’ira della marineria: “Noi non vogliamo morire”

Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani effettuerà un sopralluogo con il sindaco e il commissario Rosselli: "Ero convinto che la draga stesse lavorando... Invece è troppo piccola per quest’opera"

Viareggio, 9 gennaio 2024 – La protesta si manifesta con uno striscione, steso all’imbrunire lungo il Ponte di Pisa che si affaccia sul Molo e guarda verso un’orizzonte che pare senza sbocco: “Vogliamo lavorare. Non morire“ . Ma per i pescatori, da quando la mareggiata di inizio novembre ha ridotto ulteriormente l’imboccatura del porto, "da un’ampiezza di più centro metri ad un canale di i 15", lavorare è diventato quasi impossibile. "È più facile rischiare di morire, ogni volta che prendiamo il largo con le nostre barche".

La tragedia sfiorata del “Milù“, semi affondato contro gli scogli dopo essersi incagliato in avamporto, porta a galla i problemi dell’infrastruttura e la rabbia dei pescatori. Questa mattina la Cittadella della Pesca, attraverso la presidente Alessandra Malfatti, formalizzerà in Capitaneria la richiesta di chiusura del Porto di Viareggio. "Non è agibile e non è sicuro. E quello che è accaduto al Milù lo dimostra". "Con coscienza – prosegue – serve un atto forte, e interventi incisivi per far tornare l’approdo operativo". Considerazioni condivise anche dal responsabile Impresa Pesca di Coldiretti, Danilo Di Loreto .

Di sabato scorso, per l’Epifania, la lettera inviata dalla Cittadella della pesca al presidente della Regione Eugenio Giani, nella quale la categoria sottoponeva le criticità vissute ("da novembre abbiamo lavorato solo dieci giorni") e gli interventi di escavo affidati dall’Autorità portuale in somma urgenza giudicati innefficaci ("la draga Aurieldo da dicembre ha lavorato solo 8 giorni in orario d’ufficio, tra imprevisti e i turni di riposo nel fine settimana"). "Intanto il canale di ingresso e di uscita – scriveva Malfatti, all’indomani di un incagliamento e alla vigilia di un altro – è sempre più stretto. Le barche sono costrette ad uscire in modalità alternata e con manovre rischiose". "Com’è possibile – si chiede oggi – che un porto importante come quello di Viareggio si ritrovi in queste condizioni? Un’infrastrutta inadeguata che non ha nemmeno i mezzi necessari per sopperire alla carenze, come un pontone" .

Questa mattina il presidente della Regione Eugenio Giani sarà a Viareggio per incontrare il sindaco Del Ghingaro. "Insieme anche al commissario dell’Autorità Portuale Alessandro Rosselli faremo un sopralluogo in porto. Voglio rendermi conto della situazione. Sapevo – prosegue – dei problemi causati della mareggiata, per cui in somma urgenza è stato disposto l’intervento della draga. Ed ero convinto che lavorasse, ma mi dicono essere troppo piccola per la natura dei lavori di escavo. Ai pescatori – conclude – assicuro che dopo aver visionato lo stato dei luoghi prenderemo le decisioni su come intervenire". E una decisione dovrà essere presa anche per il futuro dell’Authority, che attende da mesi un nuovo segretario. Sembrava dovesse arrivare Fabrizio Morelli, ma in queste ore ci sarebbe stato un rallentamento nella nomina.