BEPPE NELLI
Cronaca

Pescatori in ostaggio. Fondale a 150 centimetri. Con bassa marea sono 80

Hanno scandagliato il canale e hanno dovuto rinunciare a uscire in mare. Malfatti: "Chiediamo l’appoggio a tutta la città". Finora disinteresse totale.

Pescatori in ostaggio. Fondale a 150 centimetri. Con bassa marea sono 80

Le ultime parole famose: "Il porto è agibile, il fondale è a 4,5 metri". Chi l’aveva detto? Lo sanno tutti. Ieri alle 11 le tre piccole motopesca "Giovanna", "Jolly" e "Evolution" autorizzate dalla Capitaneria sono juscite con l’ecoscandaglio: hanno trovato picchi di 1,5 metri lungo il canalone che dovrebbe consentire uscita e ingresso in porto. Così anche ieri notte i pescherecci non sono potuti uscire.

"L’ultima mareggiata – racconta la segretaria della Cittadella della pesca, Alessandra Malfatti – ha spostato di nuovo le sabbie alte. In particolare dove la draga aveva scavato per la rimozione del peschereccio Vincenzo Milù dalla scogliera. Quando abbiamo fatto la batimetrica c’erano alta marea e mare piatto. La sera, con la bassa marea, il pescaggio si riduce a 80 centimetri, visto che il livello del mare scende di 50-70 centimetri". L’uomo di media statura che 10 giorni fa, al faro rosso, dandosi la spinta coi piedi sarebbe emerso dal mare, adesso potrebbe stare in piedi sulle montagnole con l’acqua al cavallo dei pantaloni.

"Con questa – prosegue Malfatti – i pescatori hanno perso il 72° giorno di lavoro. Anche in questi giorni la draga Aurieldo è stata ferma e non ha scavato. Prima erano rotte mle guaine dei tubi, ieri hanno detto che era rotto l’invertitore. Per posizionare i tubi aspiranti ci mettono mezza giornata, li spostano con la ruspa e i denti della benna li rompono. È già successo 3 o 4 volte" (i pescatori hanno infatti le foto delle rotture).

Domani dunque i pescatori andranno a manifestare in via Cavour a Firenze, davanti alla Regione. Malfatti continua a illudersi: "Chiesiamo solidarietà e appoggio da tutta la città, o quanto meno dalla Darsena". Solidarietà e appoggio che in quasi 3 mesi non si sono visti, né dai cittadini né da qualsiasi associazione economica. Nel menefreghismo totale.

"A Firenze – dice Malfatti – speriamo di essere ricevuti dalla Regione, e di avere le risposte che aspettiamo da mesi sui ristori e l’arrivo di una draga adeguata. Da metà novembre denunciamo questa situazione, siamo al 22 gennaio e finora gli amministratori regionali e la loro Port Authority sono stati a guardare, hanno parlato, ma non hanno fatto nulla di concreto. Salvo fare polemiche sulla stampa che a noi non interessano. Soprattutto di chi parla sui giornali, ma a noi non ha mai rivolto la parola". Per completezza dell’informazione, la prima Pec con cui la Cittadella ha segnalato l’emergenza al presidente Eugenio Giani è del 16 novembre. La seconda del 6 gennaio. Fatti, zero.