Perseguitava la ex compagna. Arrestato dagli agenti un 43enne

Ha violato i domiciliari e si è presentato sotto casa delle donna contro l’ordine di non avvicinamento. Per questo l’autorità giudiziaria ha disposto la detenzione in carcere, dove l’uomo è stato accompagnato. .

Una lunga storia di abusi, all’apice della quale, il primo dicembre, un uomo di 43 anni è finito in carcere con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. È la storia di una donna di 36 anni che da tempo ormai lotta per la sua libertà, per riconquistare la sua sacrosanta serenità. Ma che vive braccata da quell’uomo, che nonostante l’ordine di non avvicinamento disposto da un giudice ha continuato a tampinarla, imponendole comunque la sua presenza. A tempestarla di messaggi e telefonate. Di offese.

Lo scorso 30 novembre l’uomo ha violato anche gli arresti domiciliari – a cui era sottoposto a causa delle reiterate violazioni –, e dopo essere evaso si è presentato ancora sotto casa della donna, con la quale la relazione è finita ormai da tanto tempo. Dopo la chiamata al 112, la Polizia è dunque intervenuta e gli agenti hanno riaccompagnato il 43enne nella sua abitazione avviando immediatamente le procedure per l’aggravamento del regime di custodia. Così, a poche ore dalla segnalazione, l’Autorità giudiziaria ha disposto per lui il trasferimento in carcere, che il primo dicembre è stata eseguito dalla Polizia Giudiziaria.

Una storia che merita attenzione, e che purtroppo non è una storia isolata. Troppe di queste storie vengono raccolte ogni giorno dal centro antiviolenza “L’una per l’altra“. Oltre 650 le chiamate arrivate quest’anno alla Casa delle Donne di Viareggio, che da gennaio a novembre ha attivato 221 percorsi con vittime di abusi e violenze. Una storia che deve cambiare, con la forza di una rivoluzione culturale, che possa smantellare la gerarchia di genere, e quella del diritto, come forma reale di tutela. Lo abbiamo promesso, tante volte, a chi la sua storia non può più viverla né raccontarla.

È innegabile, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin compiuto dall’ex fidanzato, con le parole di sue sorella Elena, che, non potendolo riportare in vita, ha fatto del corpo di sua sorella un messaggio universale, e la grande mobilitazione nella giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, lo scorso 25 novembre, la storia sembra finalmente pronta per cambiare. Con impegno, una volta per tutte.

Red.Viar.