
di Beppe Nelli
Per Matteo Renzi la "ditta" era la vecchia nomenklatura Pd schierata contro di lui. Un prestito da George V che per la Royal Family aveva inventato il nomignolo "The Firm". E la "ditta", riveduta e corretta, ha scalato il Pd con un’Opa "ostile" in cui gli ex Dem di Articolo Uno hanno dilagato. Loro sono andati compatti a votare alle primarie aperte del Pd, gli iscritti no. Secondo i conti di Fabrizio Manfredi, ex Dem che con quelli di Articolo Uno si reiscriverà al Pd, in Versilia ha votato per Elly Schlein il 54% degli iscritti, e ben il 74% dei partecipanti alle primarie (compresi diversi fuoriusciti del commissariamento viareggino). La differenza è la scalata contro l’establishment: anche Eugenio Giani tifava Stefano Bonaccini-Valentina Mercanti.
Scegliendo Elly Schlein alla segreteria nazionale ed Emiliano Fossi a quella regionale, Articolo Uno (sembravano 4 amici al bar) ha eletto il proprio segretario versiliese Marco Corsetti all’assemblea regionale, insieme al lucchese Andrea Sarti, visto che il collegio era provinciale. In definitiva, lo smacco per la nomenklatura riguarda anche l’asse Lucca-Viareggio, "l’amor che move il sol e l’altre stelle" Dem in Versilia.
Un risultato per Articolo Uno che alle comunali 2020, a Viareggio, ha preso insieme ad altri appena l’1,76% nella lista "Viareggio verde di sinistra" che appoggiava Sandro Bonaceto. Quello stesso giorno il Pd raccolse il 27,2% alle regionali, e crollò al 9,64% alle Comunali: l’ottimo risultato del commissariamento-ribaltone voluto dall’ex segretaria regionale Simona Bonafè per portare i voti di Giorgio Del Ghingaro al governatore Eugenio Giani. Per di più, il flirt con Re Giorgio è durato poco: ma il monarca viareggino, quando parla del Pd, usa altri termini che non quello bonario della "ditta".
Acqua passata. L’attuale organigramma del potere Dem in Versilia esce sconquassato dalle primarie. Ma resta in sella perché i congressi ci sono già stati. Tutto però si riassesterà prima o poi secondo la geografia versiliese Schlein-Bonaccini. A Viareggio tra i Bonacciniani spicca il nome del viareggino Marian Puosi: nel 2018 era con Sinistra italiana, nel 2020 ha guidato la lista "Giovani per Del Ghingaro", e ora col Pd entra nell’assemblea regionale. Il segretario Filippo Ciucci era con Bonaccini, il capogruppo Dario Rossi è stato eletto al regionale con Schlein come Monica Mosca. A Massarosa la sindaca Simona Barsotti e l’assessore Damasco Rosi erano con Bonaccini: per loro al regionale è passato Emanuele Anzillotti. Il segretario versiliese Riccardo Brocchini non s’è schierato, ma molti lo considerano pro Bonaccini-Mercanti. Federico Lucania è stato eletto al regionale con Schlein-Fossi. A Camaiore Il sindaco Marcello Pierucci era con Bonaccini, l’ex sindaco Alessandro Del Dotto con Schlein (lui che era stato renziano della prima ora). Al regionale passano Anna Bastoni (Mercanti) e Gloria D’Alessandro (Fossi). A Seravezza la consigliera comunale Clarissa Pardini è eletta per Schlein-Fossi: l’ex sindaco Ettore Neri aveva appoggiato in prima battuta Cuperlo, poi è passato a Schlein. Forte dei Marmi ha eletto Patrizia Vagli in quota Bonaccini, con cui era schierato l’ex deputato Umberto Buratti. A Stazzema il sindaco Maurizio Verona sta con Schlein ed è nell’assemblea regionale.
Ma pesano gli schieramenti a Pietrasanta, dove il candidato sindaco del centrosinistra Lorenzo Borzonasca, non iscritto, ha votato Schlein: per lei all’assemblea nazionale è stata eletta l’unica versiliese, Irene Tarabella. Anche il coordinatore comunale Pd Rossano Forassiepi è con Elly. Almeno nello schieramento, Borzonasca ha preso il vento di poppa.