Camaiore (Lucca), 7 marzo 2020 - È stata raggiunta da 40 coltellate Larisa Smolyak, la 49enne ucraina che il 4 marzo è stata uccisa nella sua abitazione di Camaiore (Lucca), in seguito ad una lite, dal figlio Andriy Bocksan, 29 anni, con il quale i rapporti erano ormai tesi da tempo. È quanto emerge dall'autopsia effettuata oggi dal medico legale Ilaria Marradi nell'obitorio dell'ospedale San Luca a Lucca.
In mattinata è stata effettuata prima una ricognizione sul corpo, mentre nel pomeriggio c'è stata l'autopsia. "Le prime coltellate sono state quelle vitali - dice la dottoressa - ed hanno interessato il collo, poi una volta senza vita, il ragazzo ha proseguito a colpire la mamma nelle altre parti del corpo. La donna presentava delle ferite lacero contuse anche in testa per essere stata colpita presumibilmente con un posacenere, che l'avrebbe stordita, ma la morte è stata causata sicuramente dalle coltellate".
Adesso il corpo verrà liberato in modo che i familiari possano organizzare il rientro in Ucraina della salma. Intanto è arrivato in Versilia il fratello della vittima, Yuriy Smolyak 42 anni per incontrare il nipote in carcere e parlare con i legali Fabrizio Miracolo e Roberto Cappa incaricati della sua difesa. "Chiedo al Comune di Camaiore se ci aiuta per il rientro della salma in Ucraina - dice il fratello della donna uccisa - Larisa viveva in una condizione di disagio assieme al figlio, che è provato da una infanzia difficile". L'avvocato Roberto Cappa spiega che il 29enne "non ha conosciuto il padre, la mamma per un certo periodo ha avuto un compagno in Ucraina che si è suicidato impiccandosi, ed anche per questo motivo il ragazzo è rimasto turbato. Poi entrambi sono venuti in Italia da pochi anni".