REDAZIONE VIAREGGIO

"Non si può costringere nessuno Tanto meno togliere lo stipendio"

Luca Dinelli è un sindacalista "Giusto lasciare libertà di scelta: questa battaglia si vince in altro modo"

Necessità di vaccinarsi il più possibile sì. Obbligo di vaccinarsi però assolutamente no. E’ questa in estrema sintesi la posizione di Luca Dinelli, sindacalista Fials e membro della Rsu dell’Asl che parla però a titolo personale.

Perché ritiene che l’obbligo vaccinale non sia giusto?

"La straordinarietà dell’emergenza sanitaria ha indotto il cittadino medio a pensare che sia perfettamente normale, in caso di eccezionale pericolo, la limitazione di alcuni diritti fondamentali della carta costituzionale che vanno dalla libera circolazione del cittadino, al diritto di riunione; fa orrore la tranquillità con cui i ben noti provvedimenti che hanno caratterizzato il periodo pandemico sono stati accolti dalla totalità delle istituzioni e dei media".

Eppure il personale sanotario rischia di incorrere in severe sanzioni...

"Credo ci sia sotto questo aspetto un doppio strappo giuridico. Da una parte si tratta pur sempre della pretesa di disporre del corpo del lavoratore contro la sua volontà costringendo con una terapia sperimentale a un trattamento particolarmente invasivo; dall’altra viene poi leso, in caso di irrogazione della sanzione, il diritto a una retribuzione sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Ad esempio nel caso in cui un dipendente venga sottoposto a procedimento penale e sospeso dall’azienda in via cautelativa, viene comunque riconosciuto il diritto alla corresponsione di metà dello stipendio tabellare più gli assegni familiari. Possiamo almeno sollevare il dubbio di una sproporzione nella sospensione dello stipendio sine die a chi non si vuole vaccinare?".

Cosa si deve fare invece a suo avviso per tamponare l’emergenza sanitaria?

"Tutto il possibile per raggiungereil massimo della copertura vaccinale senza l’introduzione di obblighi espliciti o surrettizi, come rischia di accadere col green pass. Significa il potenziamento serio delle strutture sanitarie, l’assunzione straordinaria di personale, la sperimentazione di più cure in contemporanea. Invece le assunzioni in Toscana sono state di poco superiori al turnover e la carenza di personale sta provocando un allungamento critico delle liste d’attesa di molte prestazioni sanitarie. Ebbene in questa situazione, l’obbligo vaccinale rischia di tradursi in uno specchietto per le allodole utile a non parlare di tutti i problemi reali rimasti irrisolti. Tra l’altro, una domanda cruciale sta ancora aspettando una risposta: se davvero si dovessero sospendere tutti i sanitari che hanno scelto di non vaccinarsi, i nostri governanti come intendono coprire l’ulteriore deficit di personale che si verrebbe a creare?".