
Alle Pioppete non si potranno costruire capannoni. Anzi, sì. È su questa apparente contraddizione che si sta giocando un nuovo capitolo sull’oasi naturale incastonata tra Aurelia, via Brenta, via Marella e strade limitrofe. Tutto dipenderà dall’approvazione del piano operativo, attesa nel giro di pochi mesi dopo che giorni fa il consiglio comunale ha varato il piano strutturale. Il rebus è presto detto: il comitato cittadino esulta per il “no“ all’edificazione da parte della Soprintendenza in virtù del vincolo boschivo, mentre il Pd sostiene che si potrà costruire a patto di ricreare altrove una zona verde che abbia la stessa superficie di quella utilizzata. "Abbiamo ottenuto una cosa importante – dice Elisa Barbato, presidente del comitato – ossia il riconoscimento del vincolo boschivo ’Galasso’ su metà terreno, cioè due ettari sui quattro totali delle Pioppete. Siccome non era stato segnato negli strumenti urbanistici, avevamo presentato un’osservazione che è stata infatti accolta. Inoltre alle conferenze paesaggistiche Regione e Soprintendenza sono state chiare: qua non si può né togliere né riperimetrare. Pertanto stiamo contattando la Soprintendenza, dopo di che sentiremo i tecnici del Comune. Facciano le loro previsioni sul piano operativo – conclude – ma non potranno essere le stesse perché il vincolo va rispettato".
A raffreddare gli entusiasmi del comitato ci pensa però il consigliere Pd Nicola Conti, il quale prospetta "anni inquieti" per le Pioppete. "Anch’io avevo esultato quando vidi per la prima volta la tavola con i vincoli boschivi – dice – perché credevo che gran parte dell’area fosse divenuta indenne dalla cementificazione. Ma alla richiesta di conferme ho appreso che il vincolo, non essendo né storico né intoccabile, può essere ’compensato’. Vuol dire che può essere ’tagliato’ e ricostituito ex-novo nella stessa area o in un’altra. Quindi, a detta dell’amministrazione, ad oggi in quest’area di 45.885 metri quadri si possono costruire 17.950 metri quadri di capannoni industriali, 2mila di parcheggi, 2.530 di strade pubbliche e 2.589 di verde pubblico. Senza contare la pericolosità idraulica: per le Pioppete sono in P3, cioè il livello massimo di pericolosità per alluvioni frequenti. Questo ne cambia le previsioni urbanistiche? No, per questi strumenti urbanistici".
Daniele Masseglia