
Lido di Camaiore (Lucca), 7 agosto 2023 – Quel dolcissimo fagottino è riuscito a stringerselo al petto solo poche ore. Dopo le lacrime di gioia per la nascita della sua prima figlia, ci sono state le urla di dolore per quell’angioletto che, apparentemente senza un perché, è volato in cielo nonostante i disperati tentativi dei sanitari di salvare quella creatura appena venuta al mondo. E, ora, si attende l’esecuzione dell’autopsia dal parte dei medici legali per conoscere le cause di questo improvviso e drammatico decesso. La tragedia si è consumata nel reparto di ostetricia dell’ospedale Versilia dove la piccola è spirata nella notte, dopo appena cinque ore dalla nascita. La mamma, una trentacinquenne, ha portato a termine la gravidanza senza alcun problema, con un periodo completo di attesa dei canonici nove mesi: poi le doglie e la corsa all’ospedale Versilia dove il parto si sarebbe svolto in via naturale e addirittura in tempi veloci e senza nessun lungo travaglio. Intorno alle 22.30 la bimba era già al mondo. Un sogno che dunque pareva realizzato nel migliore dei modi per la primipara, confortata dai sanitari in quella prima grande ed emozionante esperienza che trasforma una donna in una mamma.
E la piccolina, pulita e sistemata di tutto punto, è stata posizionata proprio nella camera della donna: infatti le più moderne metodologie di approccio prevedono che, se mamma e bebè stanno bene, subito dopo la nascita il piccolo viene affidato all’abbraccio materno per un contatto pelle a pelle, per osservarsi, annusarsi e toccarsi, così da favorire quello che i medici definiscono ’bonding’, cioè il legame mamma-bambino che è preludio del primo allattamento, dato che il bebè fa la sua prima poppata subito dopo il parto. E in quel momento occhi negli occhi la bambina avrebbe già manifestato quell’infinito e naturale attaccamento alla neo mamma, tra la commozione sua e del papà. Poi però qualcosa è accaduto ed è stata proprio la donna a notare che la piccolina era diventata cianotica e respirava in modo non regolare. Ha chiamato il personale che subito ha compreso che la situazione stava precipitando: in corsia è stato l’andirivieni di medici e infermieri che ce l’hanno messa tutta per strappare alla morte la piccina.
La disperazione della mamma, che poco prima aveva visto realizzare il suo sogno, è stata la molla che ha spinto tutto il reparto a cercare in ogni modo di evitare che quel cuoricino smettesse di battere. E’ stato tutto inutile. Quell’angioletto è volato in cielo in poche ore. Tolto ingiustamente da quell’abbraccio materno che aveva appena iniziato ad assaporare. Tecnicamente le chiamano ’morti bianche’ questi drammi senza un perché che colpiscono i neonati. Sarà l’autopsia a fare chiarezza sulla vicenda.
Red.Viar.