Nasce un fronte rosa Tappa fissa al Giro d’Italia L’idea degli imprenditori

Pronta una proposta da inoltrare a Rcs: una cronometro da Viareggio a Forte . Ogni anno potrebbe essere cambiata la sede della partenza e dell’arrivo.

Nasce un fronte rosa  Tappa fissa al Giro d’Italia  L’idea degli imprenditori

Nasce un fronte rosa Tappa fissa al Giro d’Italia L’idea degli imprenditori

E’ proprio vero, l’appetito viene mangiando. Dopo avere digiunato per parecchio tempo (in primis Viareggio, per 41 anni), cibandosi solo di briciole passeggere o di ricordi, il ritorno del Giro d’Italia sulle strade locali martedì della scorsa settimana - nonostante le avverse condizioni metereologiche - ha fatto capire anche agli indifferenti (fino a pochi giorni fa, ora sostenitori accaniti) e agli scettici quale e quanta promozione può arrivare dagli schermi tv e dalle nuove tecnologie digitali per tutto l’arco della giornata.

Un semplice dato ufficiale: 1 milione e 706 mila spettatori su Rai 2, al momento dell’arrivo intorno alle 17,15 con il 18,29% di share. Senza dimenticare i quasi 200 paesi del globo terracqueo che hanno poi visto i servizi da Viareggio. “Tanta roba” insomma. Proprio per questo bendidio mediatico, c’è chi - la proposta sta germogliando fra gli sportivi e gli operatori del comparto turistico - sta lavorando per formulare una proposta alle amministrazioni comunali che fanno parte dell’Ambito turistico della Versilia: perché non formulare agli organizzatori del Giro un’offerta pluriennale, quattro-cinque anni, per avere una tappa fissa sulle nostre strade?

“L’ideale sarebbe una a cronometro sui viali a mare” è l’idea più ovvia, memori dei precedenti alla fine degli anni ‘50 e dei primi anni ‘70, ma sarebbe praticabile anche l’ipotesi del circuito versiliese, come nel 1997 e nel 2002, con partenza sui viali a mare e giro largo, con l’ascesa di Pedona. Possibile? Domandare è lecito, rispondere è cortesia: Rcs potrebbe dire di sì, soprattutto se la proposta venisse da tutti i Comuni versiliesi, che potrebbero alternarsi a rotazione come sede di partenza e di arrivo.

Un esempio: per la tappa a cronometro sui viali a mare fra Forte dei Marmi, Camaiore, Pietrasanta e Viareggio e viceversa , rotazione fra arrivi e partenze, garantendo comunque “cartoline” e visibilità a tutta la zona. Oppure - con un circuito in linea - entrerebbero in campo anche Massarosa e Seravezza: per studiare un tracciato sciccoso, basterebbe coinvolgere i tanti cicloamatori della zona, con la certezza che il “prodotto” tecnico sarebbe di gradimento per i corridori.

Ma il nodo di fondo da sciogliere è uno solo: i campanili (politici, anche se la ‘nostra’ politica appare molto fluida) della zona saranno rinunciare all’”io” per pensare al “noi”? L’Ambito Turistico potrebbe davvero essere alla guida di questa coalizione in grado di garantire un legame duraturo con l’organizzazione del Giro? Oppure l’individualismo del “chi fa da sé fa per tre” avrà il sopravvento su “l’unione fa la forza”.

Vedremo. Il sasso è stato lanciato nello stagno mediatico non per una mera esercitazione dialettica, piuttosto per aprire un confronto a più voci. Sempre ammesso che ci sia la volontà di farlo.

Red.Viar.