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Musumeci ha scontato la pena Il boss della Versilia torna in libertà

Da poche ore Carmelo Musumeci, catanese trapiantato in Versilia è un uomo libero. Ha scontato la pena (trenta e passa anni di carcere) dopo essere stato uno dei protagonisti - con il suo rivale Federico Tancredi - della Versilia noir della fine degli anni Ottanta-inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Anni insanguinati, con il mito della Versilia isola felice che mese dopo mese, si è prima intaccato e poi andato a farsi benedire visto che nella guerra fra bande, sulle strade e persino dentro i fossi erano rimasti i corpi senza vita di sette persone. Non fantocci di pezza. Persone. Con il dolore duraturo dei familiari. Guai a dimenticarlo. Dopo i colpi di pistola, le intimidazioni e i delitti (l’ultimo, il 31 agosto 1991: la vittima un noto ristoratore freddato da due killer al volonte di un’auto parcheggiata sulla via Provinciale per Camaiore), arrivò dopo pochi mesi la risposta dello Stato, che portò all’arresto di una trentina di persone, con in testa Carmelo Musumeci, considerato all’epoca il leader indiscusso della banda che portava il suo nome. Un anno dopo, la sentenza di primo grado. Ergastolo. Confermato nei due gradi successivi di giudizio. E in carcere, scontando la pena, poi addolcita, Carmelo Musumeci ha trovato il modo di diventare uno scrittore e al tempo stesso sindacalista dei diritti dei detenuti. Un personaggio, nel bene e nel male. Nessuno ha dimenticato l’atmosfera di quegli anni di piombo versiliesi.

Ora, anche per lui, la nuova pagina è bianca. Carmelo Musumeci che oggi ha 67 anni è un uomo libero, pronto a scrivere con un’altra penna un’altra storia.