DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Museo Mitoraj senza pace. Ferroni lascia il Cda su richiesta del presidente

Sabatié non ha gradito i dubbi dell’ex consigliere su presunte incompatibilità. Il dimissionario: "Ci sono aspetti da sistemare". Già individuato il sostituto.

Il Cda della Fondazione Mitoraj: da sinistra il dimissionario Francesco Ferroni, Rosaria Sommariva, il presidente Jean-Paul Sabatié, Eike Schmidt, entrato dopo le dimissioni di Caterina Bon di Valsassina e Medrisio, e Adolfo Agolini

Il Cda della Fondazione Mitoraj: da sinistra il dimissionario Francesco Ferroni, Rosaria Sommariva, il presidente Jean-Paul Sabatié, Eike Schmidt, entrato dopo le dimissioni di Caterina Bon di Valsassina e Medrisio, e Adolfo Agolini

La notizia risale a martedì ma è trapelata soltanto ora: Francesco Ferroni si è dimesso da consigliere della Fondazione Museo Mitoraj. Il motivo sono alcune frizioni con il presidente Jean-Paul Sabatié, il quale ha chiesto a Ferroni di lasciare il Cda non avendo gradito i dubbi emersi sulla sua presunta incompatibilità, essendo Sabatié presidente della Fondazione e a capo della sezione commerciale dell’Atelier Mitoraj. "Ci sono stati problemi interni – spiega Ferroni – legati a questioni di diritto che la Fondazione dovrà sistemare. Lo dico anche da avvocato: spero che al mio posto entri un giurista che metta mano allo statuto. Mi spiace non aver vissuto l’apertura di un museo di cui ho seguito le vicende fin dal 2015 visto che sono da sempre un grande appassionato di Mitoraj e di arte. Ho fatto il possibile perché ci credo, è una grande cosa per Pietrasanta e la Toscana: lo visterò da semplice cittadino".

Tocca quindi a Sabatié precisare come stanno le cose. "Ho chiesto a Ferroni, che avevo indicato a suo tempo, di dare le dimissioni – dice – in seguito a discussioni e alcuni comportamenti. Non c’è nessuna incompatibilità, i miei incarichi sono noti al ministero fin dall’inizio. Al ministero ho già proposto il nuovo nominativo da far entrare nel Cda: è un tecnico legale e commercialista qua della zona, condizione che consente di avere contatti più facilmente". In attesa della sostituzione di Ferroni, le dimissioni diventano un caso politico. "Le dimissioni giungono in un momento delicato per il museo – scrivono l’Unione comunale e il gruppo consiliare Pd – e destano forte preoccupazione anche per le modalità con cui sono emerse: passati ormai vari giorni nessuno ha sentito il dovere di informarne la cittadinanza, a partire dal Comune. Il sindaco chiarisca in consiglio".

Il sindaco e assessore alla cultura Alberto Giovannetti guarda già avanti: "Nessun problema, la situazione resta la medesima e ricordo che Sabatié era stato confermato dall’allora ministro della cultura Franceschini, del Pd. Il cantiere è stato fermo per un po’ ma ora stiamo assegnando i prossimi lavori, ripartiamo con i 500mila euro arrivati dal ministero e ci occuperemo di accesso ai disabili, antincendio, scale e servizi igienici. Poi toccherà all’allestimento degli interni con altri 300mila euro, di cui 200mila del Comune e 100mila dalla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca".

Daniele Masseglia