
Sono diverse settimane che dalle parti di via Oberdan è tutto fermo e regna il silenzio. Chi va a passeggio non può fare a meno di gettare uno sguardo verso mare notando sempre la stessa immagine, quella del “Tindaro screpolato“ di Igor Mitoraj che svetta di fronte a un cantiere deserto, come se qualcuno avesse schiacciato il tasto pause. Un rituale che va avanti da anni e che pone continui interrogativi sull’effettiva data di inaugurazione del Museo Mitoraj, la struttura più ambiziosa concepita in città se non altro per la dozzina di milioni di euro necessari per farla nascere.
Che ci sia qualcosa che non va lo ha capito anche il Cda della Fondazione Museo Mitoraj, che ha da poco salutato con enorme entusiasmo un ingresso prestigioso come quello del direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt. Lo dimostra la lettera inviata di recente al Comune per avere lumi su aggiornamenti e tempistica, sottolineando come i lavori stiano andando "molto a rilento". Tant’è che il Cda si è trovato costretto a rimandare la nomina del direttore del museo, passaggio che da statuto deve essere effettuato prima dell’inaugurazione. Il Comune ha subito risposto inviando un’apposita relazione, con l’annuncio che la prossima settimana ripartirà il cantiere.
Salvo imprevisti, lunedì inizierà infatti l’installazione dei marmi sulla scalinata lato via Oberdan. Gli interventi successivi riguarderanno invece le copertine dei muri esterni, la pavimentazione dei percorsi tra via Oberdan e la scalinata e, nella zona a giardino, i massetti dove alloggeranno da un lato una scultura, e dall’altro un ulivo secolare. Un capitolo a parte riguarda infine Enel, il cui compito è di spostare una cabina elettrica: ad oggi il gestore non è ancora intervenuta, ma ha programmato di farlo la prossima settimana.