
Nel riquadro, Ermenegildo Pellegrinetti
Viareggio, 1 ottobre 2022 - Si è spento ieri Ermenegildo Pellegrinetti, per tutti Gildo, l’uomo che nella mattina del 16 giugno scorso era stato falciato sulle strisce da una moto mentre attraversava la via Fratti, probabilmente per tornare a casa dopo una passeggiata. Aveva 83 anni e dal 1965 aveva esercitato la professione di consulente del lavoro, lavorando soprattutto con gli hotel viareggini.
La sua storia lavorativa è legata a doppio filo al settore alberghiero del nostro territorio: dagli anni Sessanta agli anni Novanta è stato direttore dell’associazione degli Albergatori viareggini. "Con lui se ne va un pezzo si storia dell’associazione – lo ricordano il consiglio direttivo di Federalberghi, la presidente Sandra Lupori e il direttore Alessandra Cortopassi –, essendo stati fin dai lontani anni Sessanta segretario, poi direttore e infine consulente degli albergatori viareggini. Nei documenti conservati in Federalberghi troviamo la sua firma fin dal 1965, durante gli anni in cui Viareggio contava più del quadruplo di strutture ricettive di oggi e il turismo era più che mai fiorente. La sua incessante attività ha contribuito a vincere numerose battaglie sia nel campo del lavoro, che nella tutela del patrimonio turistico e alberghiero della città. L’associazione, oggi Federalberghi, saluta un infaticabile lavoratore innamorato di Viareggio ed esprime il suo cordoglio alla famiglia".
Pellegrinetti, come detto, a giugno era stato investito da una moto appena uscito dalla Pineta. Le sue condizioni erano apparse subito gravi; oltre all’automedica e all’ambulanza della Croce Verde, era stato necessario chiamare il Pegaso per trasferirlo a Cisanello, dove gli era stato riscontrato un trauma cranico commotivo. E sui postumi dell’incidente vuole vederci chiaro la Procura, motivo per cui al momento non è stato possibile fissare la data dei funerali.
Se ne va dunque un grande lavoratore, ma soprattutto un amante dello sport: dal calcio, che seguiva coltivando una incrollabile fede nel suo Milan, fino al trekking, altra sua enorme passione. Lascia un figlio, Fabrizio, la moglie 92enne e il nipote Lorenzo.
DanMan