
Morte di Claudio Meccheri. L’amico è stato assolto: "Non c’è stata omissione"
Nessuna omissione di soccorso vista l’oggettiva impossibilità a percepire la gravità della situazione. Con questa motivazione il giudice del tribunale di Lucca Felicia Barbieri ha assolto, ieri mattina, F.F., 57 anni, perché il fatto non sussiste, nel processo per la morte di Claudio Meccheri (nella foto), il 28enne trovato senza vita il 29 novembre 2020 nella sua abitazione lungo l’Aurelia. Un verdetto che per gli addetti ai lavori aveva cominciato a materializzarsi durante una delle ultime udienze. Decisiva, in particolare, era stata la relazione del medico legale Stefano Pierotti, secondo cui Claudio era andato in arresto cardiocircolatorio la notte precedente a causa probabilmente di un mix di alcol e sostanze stupefacenti. Circostanza che ha portato il giudice a ritenere che F.F., difesa dall’avvocato Alessio Marchetti di Pietrasanta, possa aver confuso il rantolo di Claudio con un respiro profondo. Il giudice si è poi preso 90 giorni per protocollare le motivazioni.
La sentenza è stata accolta con enorme delusione dalla mamma di Claudio, Ornella (era stato il padre Fabio, con cui il 28enne lavorava come muratore, a fare la triste scoperta), e dal suo legale, l’avvocato Andrea Giannecchini di Pietrasanta. I quali decideranno se fare ricorso in appello soltanto dopo aver letto le motivazioni.
Daniele Masseglia