"Gli albergatori che conosco sono tutti in regola. Non ci sarebbe davvero proprio più convenienza al lavoro ’in nero’. Casomai ragioniamo sulla disaffezione dei giovani all’impiego nel turismo". Paolo Corchia (nella foto), presidente degli albergatori di Forte dei Marmi e vice presidente nazionale Federalberghi, sposta il focus sulle criticità del settore.
"I controlli esistono e assumere senza garanzie è un rischio che nessuno vuole correre – premette – almeno gli operatori che conosco. Tra l’altro Federalberghi proprio recentemente ha concluso il nuovo contratto che va ad adeguare le vecchie previsioni accontentando i lavoratori: non solo attraverso la revisione dei salari, ma inserendo negli hotel nuove figure professionali come gli operatori del benessere e delle spa che oggi sono molto richiesti dalla clientela. E’ chiaro che ci sia un’esigenza di tutelare le professionalità in un momento difficile in cui noi imprenditori abbiamo difficoltà a trovare figure specializzate. Il profilo più difficile da reperire? Quello dei camerieri di sala. Ci sono poi persone che si presentano con grossa esperienza in cucina e poi ci accorgiamo che la formazione dobbiamo farla noi affidandoci ai nostri capi servizio. In sostanza ci troviamo in una situazione in cui i salari sono migliori del passato ma c’è una forte disaffezione al lavoro nel turismo, per molteplici ragioni".
"Infatti – analizza ancora Corchia – se il Covid ha rilanciato le presenze, però ha dirottato molte persone in altri settori. E non le abbiamo più recuperate. Poi abbiamo perso tanti giovani: lavorare nel turismo significa impegnarsi sabato e domenica, magari quando gli amici escono a cena. Ecco che è fondamentale il ruolo delle scuole di formazione per invogliare i ragazzi a intraprendere una carriera che può essere ricca di soddisfazioni. Altrimenti la risposta è chiamare gente da altri territori, e questo dovrebbe essere assicurato dal Governo che fa accordi con Paesi emergenti dove ci sono scuole di avviamento alla professione valide. Marocco ed Egitto hanno una forte tradizione turistica ed insegnare ai giovani l’italiano durante l’inverno potrebbe significare avere persone pronte al lavoro al pubblico in estate. Nel mio hotel ho stagisti dalla Corsica in un rapporto di scambio avviato con la scuola alberghiera di Marina di Massa. Così come farebbe proprio bene ai nostri ragazzi andare all’estero a imparare le lingue, come il francese, e tornare forti di quell’esperienza".
Francesca Navari