"Mallegni chi? Io sento solo Omar" Giovannetti tira dritto e punta al bis

Faccia a faccia con il sindaco uscente che svela: "Con il segretario della Lega ho un dialogo quotidiano"

di Tommaso

Strambi

La vetrina dell’agenzia immobiliare è perfetta. I tre amici stanno conversando tra di loro e non si accorgono della mia presenza. Del resto mi sono mimetizzato, intento a guardare gli annunci di case e ville in vendita. Così, proseguono senza fare caso che mi sono avvicinato non appena il signore con il giacchino di camoscio ha pronunciato il nome di Alberto (Giovannetti, ndr). "L’importante – sottolinea impostando anche un po’ la voce per dare più risalto a quello che sta per dire – era che avesse un voto in più della lista Mallegni". "Lui, Massimo, – aggiunge – telefonava a tutti per chiedere i voti per la sua lista. Oh, non che non abbia fatto qualcosa per questa città. I suoi due mandati sono stati importanti. È stato sindaco, senatore, ma la vita è fatta di scale: c’è chi le sale e chi le scende. E lui, ora, le scende".

Benvenuti a Pietrasanta. La Piccola Atene, come la chiamano per quella propensione naturale all’arte e al bello. Siamo in piazza Francesco Crispi. Il nostro viaggio parte da qui. Finalmente c’è il sole. Il cielo è completamente terso e la città si sta piano piano animando dopo i primi caffé al bar. I negozi stanno aprendo. E la gente parla. Volentieri. L’argomento è il solito: le elezioni. In fondo mancano pochissimi giorni. Domenica e lunedì si torna alle urne per il ballottaggio. Da una parte il sindaco uscente, Alberto Giovannetti (candidato di “Ancora Pietrasanta“, “Forza Italia-Lista Mallegni“ e Lega), dall’altra il giovane Lorenzo Borzonasca candidato di tutto il centrosinistra (dal Pd ai 5Stelle). Solo una guerra fratricida all’interno del centrodestra (Fratelli d’Italia ha candidato Massimiliano Simoni che si è fermato all’11,2% dei consensi) ha impedito a Giovannetti di cogliere la vittoria al primo turno.

"La gente mi conosce – afferma fiducioso e convinto – e sa che sono di poche chiacchiere. Preferisco i fatti concreti. E, in questi cinque anni, le cose fatte sono tante. Il risultato arriva".

Seduto al caffè Duomo sorseggia un macchiato e un bicchiere d’acqua. I cittadini passano e lo salutano. Lui ricambia, soddisfatto.

Ma ci sono voluti i supplementari?

"Non certo per colpa mia. La gente lo ha compreso. I cittadini chiedono che il territorio sia ben tenuto, che ci sia sicurezza. I commercianti chiedono di mantenere questo livello. Qui siamo già oltre rispetto ai servizi che vengono rivolti ai turisti. C’è un’attenzione continua al territorio".

Perché non ha siglato nessun apparentamento con Mori?

"Con Mori c’è un rapporto corretto di stima, basta lo sguardo per capirci. Lui è un moderato e anch’io lo sono. Poi se noi vinciamo lui entra, se vince Borzonasca resta fuori dal consiglio. Quindi non c’è bisogno di alcun apparentamento, mi voterà comunque".

E Mallegni quanto è che non lo sente?

"Mallegni chi? Omar? Il segretario della Lega lo vedo quotidianamente, l’altro (non pronuncia nemmeno il nome di battesimo, ndr) non lo sento mai".

E quelli di Fratelli d’Italia?

"Sabato è venuta la ministra del turismo Daniela Santanché, è stata chiara. Ha riconosciuto che è stato un errore andare divisi. Ma non è accaduto per colpa mia".

Dicono che Santanché abbia fatto una bella scanagliata ai suoi?

"Non c’ero, ma lo riferiscono in tanti. E credo che abbia fatto bene a mettere tutti i puntini sulle i".

Cosa intende fare nei primi giorni se lunedì sarà confermato sindaco?

"Completare i tanti lavori che sono già partiti. Vedere realizzato concretamente il project sull’illuminazione. La rotonda sull’Aurelia a Motrone, il progetto di via Donizetti quello di Palazzo Moroni. Avere la variante di via Pisanica. Vedere il progetto definitivo di viale Apua. Installare le settanta telecamere di videosorveglianza previste per il 2023. Partire con il rifacimento di via Cavour a Focette".

Un bell’impegno?

"Certamente, ma non è un libro dei sogni. Concretamente partiranno e arriveranno alla fine. Compreso l’ampliamento del Sant’Agostino, la realizzazione del museo Igor Mitoraj che avrà un valore importante non solo per Pietrasanta, ma per l’intera Toscana e l’Italia. Sarà il primo museo statale che ci sarà qua".

E le frazioni?

"Mi piacerebbe iniziare a Valdicastello e Capezzano con la valorizzazione delle stradine con una pavimentazione nuova e caratteristica per quel tipo di realtà. Arricchire il territorio creando una sinergia tra capoluogo, frazioni e la Marina. Realizzare la ciclopedonale da Strettoia alla Marina. Quarantatre chilometri veramente belli, un progetto fantastico".

Gli squilla il telefonino (la suoneria è una fattoria) è la moglie: devono andare a un funerale. Le giornate sono pizzicotti, l’agenda è piena di impegni e, così si congeda. Quando si alza la coppia alle sue spalle, mentre richiudo il portatile mi dice: "È un buon sindaco, lo scriva. Sa di cosa si parla". Vince?, chiedo. "Non ci sono dubbi", sgranano gli occhi sorridenti.