Magrini, dinastia di fotografi

Il fotografo Ugolino Magrini, erede di una prestigiosa tradizione familiare, ha lasciato un segno indelebile nella storia di Viareggio grazie alla sua passione per la fotografia e alla sua capacità di catturare momenti unici, sia nel mondo dello spettacolo che nello sport. La sua empatia e sobrietà lo hanno reso amato da tutti, regalando ricordi preziosi a generazioni di persone.

Magrini,  dinastia di fotografi

Magrini, dinastia di fotografi

Simpaticamente, era un ‘prezzemolino’. Lo trovavi ovunque ci fosse qualcosa di interesse pubblico: l’inaugurazione di una mostra, il vernissage di un negozio, il varo di uno yacht, una manifestazione sportiva. Un po’ per il suo lavoro di fotografo (disponeva di un archivio enciclopedico) , un po’ per la curiosità e l’attenzione innata per tutto ciò che riguardava Viareggio e dintorni. Ugolino Magrini – scomparso nel giugno di nove anni fa – sapeva che con quel cognome, aveva un compito-obbligo da portare avanti: suo nonno Giuseppe era stato il fotografo più noto e apprezzato degli inizi del secolo scorso, addirittura spesso veniva invitato a Roma per immortalare in foto ufficiali personalità dell’entourage di casa Savoia Insomma, per Ugolino il destino era segnato dal cognome pesante (sul piano professionale) che portava. E lui, con slancio empatico nei confronti della gente, senza distinzioni di sorta fra colletti bianchi o ‘descamisados’, sapeva come muoversi.

Era stato un giovane fotografo negli anni in cui Viareggio e la Versilia ruggivano e soprattutto nei mesi delle vacanze: non c’era giorno che Ugolino, con passo svelto, fosse sulla spiaggia a proporre foto ricordo alla famiglia del ‘commenda’ milanese o all’imprenditore conciario di Santa Croce sull’Arno, al pratese che aveva fatto bingo con i filati o al pistoiese che aveva scoperto... l’America con i vivai. “Sono tutti miei amici” diceva strizzando l’occhio a chi gli faceva notare che se avesse avuto il contachilometri ai piedi, alla fine dell’estate avrebbe compiuto il giro del mondo. Uomo dai mille interessi, aveva un debole per la pittura. Ma la fotografia rimaneva un lavoro-passione al quale non sapeva resistere. Tra l’altro Ugolino aveva anche il dono di rimanere simpatico al primo approccio con (quasi) tutti. E non era da meno quando incrociava un personaggio dello spettacolo: senza l’insistenza del paparazzo scatenato che vuole ad ogni costo portare a segno uno scatto sciccoso, con gli occhi che roteano come quelli di Paperon de’ Paperoni, quando fiutava un affare, Ugolino Magrini usava l’arma della sobrietà “permette che possa farle una foto”.

Così con quello stile, e ne andava orgoglioso, aveva le foto (spesso autografate) di Totò, di Mina, Sandra Milo, Sofia Loren, personaggi che sono punti cardinali del mondo dello spettacolo e della musica. Senza dimenticare lo sport, un campo – non solo in senso figurato – dove ha continuato a divertirsi, fino quasi all’età della pensione, per poi inondare di foto gli amici. In questo scatti gratis, per amicizia.