Macelli come una figliastra: "Scollegati dal centro". Gli abitanti lanciano l’Sos

Il progetto di una ciclopista e nuovi percorsi pedonali non vede ancora la luce "In soli 5 minuti si arriva in piazza Duomo ma siamo considerati una realtà a sé".

Macelli come una figliastra: "Scollegati dal centro". Gli abitanti lanciano l’Sos
Macelli come una figliastra: "Scollegati dal centro". Gli abitanti lanciano l’Sos

Una, due, tre auto, fino a sette in contemporanea. Alla fine saranno venti quelle che transitano in appena un minuto in via Basilicata, cuore pulsante del quartiere dei Macelli da quando nel 1984 fu consacrata la chiesa parrocchiale del Ss Sacramento, costruita sulla ceneri di una capanna grazie all’impulso del compianto don Danilo D’Angiolo, scomparso nel 2021. Eppure, nonostante siano passati quattro decenni e questa sia la comunità parrocchiale più numerosa del territorio comunale – ben 6mila unità – andare a messa e a catechismo, oppure partecipare alle varie cerimonie nell’attigua sala polifunzionale, impone ai cittadini di guardare più volte a destra e a sinistra a causa del traffico continuo e dei potenziali rischi legati alla presenza di una curva proprio in quel punto.

"C’è un progetto che ha l’obiettivo di allentare il traffico – ricorda Mario Giannelli, impresario in pensione e ’capo-popolo’ riconosciuto da tutti – attraverso un sistema di parcheggi, sensi unici, ciclopiste, percorsi pedonali e marciapiedi. Riguarderà l’asse che da via Pellegrini, che parte dal viale Apua, conduce all’Aurelia in zona Conad. È una direttrice che vede tante auto andare e venire in continuazione, ad ogni ora del giorno. Ma non sappiamo quando l’intervento di riqualificazione vedrà la luce: ci auguriamo presto, anche perché qui la sera è poco illuminato e le strisce pedonali a sud della chiesa sono a ridosso della curva e rappresentano un pericolo per i pedoni". Secondo gli abitanti c’è un altro motivo per cui un progetto del genere avrebbe davvero tanta importanza: ricucire le distanze tra la città e i Macelli. "Apprezziamo la nomina, da parte dell’amministrazione comunale, dei referenti delle frazioni – prosegue Giannelli – ma il territorio è stato suddiviso male perché questa, ancor più dell’Africa, è la periferia di Pietrasanta e non una realtà a sé. In cinque minuti si arriva in piazza, senza contare che siamo a un passo dalla stazione, è un quartiere in cui si sta bene, ma andrebbe legato di più a Pietrasanta. Ci vuole una visione più ampia, si tratta di appena 400 metri". L’altra attesa è per la riconversione degli ex macelli: "Al posto dell’attuale ambulatorio e del restante abbandono sorgeranno un centro diagnostica, case e negozi. Può dare un grosso impulso, ma anche qui siamo in ritardo".

Daniele Masseglia