Maccabruni: un "ingegnere" a quota 100: "Mi piace il Real, ma conta anche lo studio"

Dopo il record di presenze in campo, il difensore eclettico guarda l’andamento del campionato: "Giocheremo fino all’ultimo pallone"

Maccabruni: un "ingegnere" a quota 100: "Mi piace il Real, ma conta anche lo studio"

Maccabruni: un "ingegnere" a quota 100: "Mi piace il Real, ma conta anche lo studio"

Marco Maccabruni è uno di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere con sé: affidabile, generoso, mai una polemica fuori luogo, sempre pronto a buttarsi nella mischia, sia per tutta una partita o anche solo per un minuto. È la classe operaia del pallone che ogni tanto va in paradiso. Domenica, contro il San Donato Tavarnelle, il difensore con un futuro da ingegnere (è a un passo dalla laurea triennale in Ingegneria meccanica) ha festeggiato le cento gare in serie D con la maglia del Real Forte Querceta: "Con questi colori addosso sono cresciuto come persona e come atleta".

C’è qualche partita che le è rimasta nel cuore?

"Senza dubbio il primo derby contro il Seravezza Pozzi, che fu anche la prima sfida in famiglia con mio fratello Fabio. Era la stagione 2019-2020, finì 3-3, una partita spettacolare".

E poi?

"Ricordo, sempre in quel campionato che poi fu sospeso a causa del Covid, la gara di Casale. Pareggiammo 1-1, feci l’assist per il gol di Di Paola".

In questi anni ha giocato praticamente in ogni ruolo della difesa: centrale, terzino, esterno nella difesa a cinque.

"Penso che uno dei migliori pregi sia proprio quello della duttilità. Nasco come centrale di difesa ma posso adattarmi in ogni posizione del campo".

Passiamo all’attualità: come giudica il pareggio con il San Donato Tavarnelle?

"Era importante tornare a fare punti. È stata una partita sulla falsariga di quella con il GhiviBorgo: primo tempo ottimo poi ripresa in affanno".

Come si spiega questi cali durante la partita?

"Difficile dare una spiegazione. Fisicamente stiamo bene, durante la settimana le sensazioni sono sempre positive. Forse subentra l’ansia da prestazione, non è facile giocare quando hai sempre la pressione di dover rimontare in classifica".

La classifica è sempre più complicata: la salvezza diretta è distante nove punti e anche la partecipazione ai playout è in bilico. In più, il calendario non è dei più semplici.

"Abbiamo il dovere di provarci fino all’ultimo pallone dell’ultimo minuto di campionato. Nello spogliatoio ci siamo detti che salvarci quest’anno sarà ancora più bello".

Eppure nel girone di ritorno la squadra sta avendo un rendimento da playoff.

"Paghiamo gli errori commessi nel girone d’andata. Dobbiamo andare a velocità doppia, e spesso risultati che con una classifica diversa sarebbero stati accolti positivamente, oggi non ci soddisfano a pieno".

Il suo futuro calcistico è ancora al Real Forte Querceta?

"Avrei piacere di proseguire qui, è un ambiente ideale per giocare a calcio. La priorità però è un’altra: sono vicino ad ottenere la laurea triennale in Ingegneria meccanica e dovrò capire dove mi porteranno gli studi".

Michele Nardini