
Carlo Ricci judoka in azione
Viareggio, 4 ottobre 2016 - Amava la vita, il mare, il Carnevale, il suo lavoro, la sua famiglia e gli amici. Per i quali era sempre disponibile. Ha lasciato un grande vuoto a Lido e anche in città, dove era molto conosciuto, la scomparsa, a soli 51 anni, di Carlo Ricci, portato via da un male incurabile all’affetto della sua famiglia e dei suoi numerosi amici.
Perché lui era Carlo del Marisa, ossia del bagno Marisa a Lido di Camaiore, che gestiva da tanti anni assieme ai suoi familiari. «Era sempre allegro e scherzoso» ricordano gli amici, con i quali condivideva le passioni del surf, del karate (era 4° dan) e della motocicletta. Proprio Carlo aveva lanciato l’idea d utilizzare la tavola da onda nel salvamento. E proprio i tanti amici del surf lo hanno ricordato domenica con una suggestiva e struggente cerimonia al Pontile del Lido, durante la quale hanno depositato, solcando le acque con la tavola da surf, un fiore in mare aperto.
Carlo, da giovane, era stato volontario della Croce Verde quando si trovava ancora in via Machiavelli, dedicandosi con passione ai bisogni e alle necessità degli altri. Aveva lavorato a lungo anche come infermiere al vecchio ospedale Tabarracci per poi dedicarsi alla gestione dello stabilimento balneare di Lido di Camaiore. E nelle battaglie contro la Bolkestein era sempre in prima fila con carta e penna, sempre pronto a documentarsi e confrontarsi. E a provocare e ironizzare: sono rimaste memorabili quelle volte in cui si presentò alle manifestazioni vestito da Burlamacco e da bagnino, con tanto di salvagente. I funerali si sono svolti al chiesa del Sacro Cuore di Lido e la salma è stata poi cremata. Carlo lascia la moglie Elena e cinque figli.