Lunga battaglia legale Assolti anche in Appello dopo 11 anni di processi

Accusati di estorsione, due imprenditori nautici escono da un incubo giudiziario. Sei dipendenti avevano fatto causa. "E così abbiamo perso la nostra azienda".

Lunga battaglia legale  Assolti anche in Appello  dopo 11 anni di processi
Lunga battaglia legale Assolti anche in Appello dopo 11 anni di processi

Assolti anche in Appello. Due imprenditori della nautica viareggina, Giovanni e Antonino Grimaudo incassano il secondo punto a loro favore (forse decisivo visto che la Cassazione eventualmente nulla potrebbe cambiare sul merito della vicenda). Si scrive dunque la parola fine su una vicenda giudiziaria che ha inevitabilmente lasciato degli strascichi sul piano umano ed economico. I due fratelli, infatti, per oltre dieci anni sono rimasti in sospeso attendendo che venisse fatta giustizia e che venisse riconosciuto il corretto comportamento nei confronti di alcuni dipendenti che avevano fatto loro causa. E in questi anni hanno dovuto chiudere l’attività che gestivano e sono tornati a essere dipendenti di un cantiere navale.

La storia. Risale addirittura al 2009 quando sei dipendenti della loro ditta li denunciarono accusandoli di irregolarità nell’erogazione degli stipendi e anche di minacce per mettere a tacere le loro lamentele. Il commissariato di polizia, sotto il coordinamento della Procura avvia le indagini che si concludono tre anni più tardi. Nel 2012 viene chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per i due fratelli imprenditori, entrambi accusati di estorsione. Il processo di primo grado è lungo e complesso. Vengono ascoltate le testimonianze dei dipendenti, degli imputati e, ovviamente, dei sei che avevano fatto causa e che si erano costituiti parte civile in dibattimento. Furono ascoltate le registrazioni dei colloqui intercorsi in azienda e, a discolpa degli imputati, furono esibite busta paga e note. "Emerse già in primo grado – spiega oggi l’avvocato Leonardo Tarabella che ha assistito i fratelli Grimaudo – quanto fossero infondate le accuse. Documenti alla mano, i nostri consulenti dimostrarono al giudice che quei dipendenti avevano preso addirittura di più, perché all’epoca veniva retribuita la così detta busta paga conglobata che prevedeva già una quota di Tfr. In più c’erano anche somme fuori busta tutte documentate". Sulla scorta dei documenti prodotti, nove anni dopo l’inizio del processo arriva la sentenza di primo grado il 10 maggio 2021. I due imputati vengono assolti perché il fatto non sussiste. Con formula piena, insomma, come si sarebbe detto prima della riforma di procedura penale.

Venerdì si è concluso anche il processo di appello cui erano ricorsi sia la Procura che le parti civile. La sentenza è analoga. Confermata l’assoluzione piena per i due fratelli. Le motivazioni saranno prodotte entro 90 giorni. "La vicenda – spiega ancora l’avvocato Tarabella – si è conclusa bene, ma è stata particolarmente dolorosa per i miei assistiti. Sia sul piano umano che su quello economico visto che hanno dovuto cessare l’attività che portavano avanti".