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Loredana Bertè, romantica ribelle. Il concerto al Gran Teatro Puccini

Stasera alle 21.30 la cantante ripercorrerà i 50 anni di carriera che hanno scritto la storia della musica italiana

Loredana Bertè sarà in concerto a Torre del Lago con il suo ultimo album “Ribelle“

Loredana Bertè sarà in concerto a Torre del Lago con il suo ultimo album “Ribelle“

Era il 1975 quando a “Un disco per l’estate“, manifestazione e competizione canora radiotelevisiva andata in onda fino al 2003, saliva sul palco Loredana Bertè, intonando un brano, “Sei bellissima“, che creò non poche polemiche e che già anticipava la forza trasgressiva, ribelle, di un’artista capace, anche con il solo dono della presenza, di scardinare sicurezze, stereotipi e convenzioni della società.

E così, ribelle, anticonvenzionale e romantica allo stesso tempo, è rimasta, Loredana Bertè, rockstar della musica italiana, colonna sonora di intere generazioni, anticipatrice di tempi, mode e libertà femminili, e sempre capace di stare al passo, di quei tempi, anche durante una carriera ben salda e già avviata. E proprio a quella ribellione ha dedicato, all’età di 73 anni, il suo ultimo tour, “Ribelle“, così come l’ultimo album uscito, il 30esimo, con 57 brani che raccolgono il meglio di una carriera lunga cinquant’anni, e che farà tappa stasera, al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago, a pochi passi dagli stessi luoghi dove, in sella ad un motorino e munita di scotch, viaggiava per attaccare i manifesti dei suoi primi spettacoli, dove si esibì, nel regno delle stelle di Sergio Bernardini e dove, con la sorella Mimì, vide l’ultimo concerto di Mina.

“Ribelle“ sarà un viaggio proprio in questo passato, lungo i cinque decenni della vita e della carriera di Loredana Bertè, in uno show completo, libero e trasgressivo, così come chi ne darà voce, e che ripercorrerà, da “Non sono una signora“ a “Dedicato“, da “Non ti dico no“ a “Pazza“, come un manifesto, una delle carriere più significative e importanti dello spettacolo italiano. Raccontando una storia, la sua, che riflette anche quella di chi, sulle sue canzoni, ha cantato, sognato, pianto e amato. E alla sua trasgressione, al suo guardare, ed essere, oltre, gli schemi, i pregiudizi e gli stereotipi, scrivendo capitoli, sempre nuovi, della musica, ma anche di un modo di vedere, e vivere, è cresciuto e si è ispirato.

gp