
L’impegno di “Ogni volta“. Armi e patologie psichiche: "Un binomio da spezzare"
Tredici anni; che se quel porto d’armi fosse stato ritirato – in ragione di una norma di prevenzione – Luca, 49 anni, e Jan, 33 anni, avrebbero potuto vivere. Invece 13 anni fa, il 23 luglio 2010, il direttore della Gifas Electric di Piano del Quercione, Luca Ceragioli, è stato ucciso assieme al collega, Jan Hilmer, da un ex dipendente dell’azienda a colpi di pistola. Un’arma da fuoco detenuta regolarmente dall’uomo, affetto da disturbi psichici certificati, che con un colpo, poi, si è tolto la vita. Ed è intorno a quel “se“, che può cambiare il destino, per colmare un vuoto legislativo, attraverso norme per la prevenzione, che la moglie di Luca, Gabriella Neri, insieme alle figlie, Claudia e Giulia Ceragioli, ha costituito l’associazione “Ogni volta“.
Nata, a due anni dalla tragedia, per promuovere in Italia una legge che istituisca un database condiviso tra i servizi sanitari e le autorità preposte al rinnovo del porto d’armi. Ma anche per sensibilizzare, attraverso i linguaggi dell’arte, sul tema dell’uso e dell’abuso delle armi da fuoco. Impegno che, da cinque anni, si condensa nel convegno “Disarmarte“, in programma sabato, dalle 16, al Museo della Marineria con il patrocinio del Comune di Viareggio.
Con Giorgio Beretta, analista Opal, e il giornalista Giovanni Lorenzini, Gabriella Neri, presidente di “Ogni Volta“, farà un primo punto sullla situazione nel nostro Paese e sul percorso legislativo. "È doloroso – spiega Gabriella – assistere al ripetersi di storie con il solito tragico copione che, 13 anni fa, ha visto protagonisti mio marito Luca e il suo collega Jan Hilmer: un’arma legalmente detenuta da chi, per uno stato di alterazione psichica, la usa contro altri e contro se stesso, generando tragedie che devastano intere famiglie e collettività". "Quello della patologia psichiatrica e del possesso di un’arma – aggiunge – è un binomio che deve essere assolutamente spezzato". Attraverso una norma, che da anni attende di concretizzarsi.
Su questo tema sabato, nella tavola rotonda moderata dalla giornalista Elena Torre, si confronteranno le scrittrici e gli scrittori Paola Alberti, Sara Bilotti, Leonardo Gori, Sara Ravioli, Giampaolo Simi e Marco Vichi. Raccontando, anche attraverso le letture di Chiara Gistri , in che modo le armi da fuoco entrano nelle loro storie e nelle pieghe delle vite dei loro personaggi di carta. E al termine del pomeriggio, accompagnato dalla musica dei “Libero Ozio“, si terrà la premiazione del concorso letterario nazionale “Vite intrecciate da un colpo”. "Oggi – dice Gabriella – possiamo essere orgogliosi della rete di sensibilizzazione che con passione, e non poche difficoltà abbiamo creato nei vari ambiti operativi, da quello legislativo, sociale, culturale, educativo. “Ogni volta“ - conclude – è l’impegno di chi crede nel cambiamento e nella legalità".