
Michele e Luca Bagnoli
Viareggio, 30 luglio 2017 - Correva l’anno 1907. Un sensale di Certaldo si presenta agli uffici comunali della sua città di residenza per chiedere la licenza di avviare un’attività commerciale nel settore alimentare: 110 anni dopo, quella licenza sepolta e dimenticata fra le scartoffie, è stata consegnata ai bisnipoti viareggini di quel sensale che esercitano proprio quell’attività che il loro antenato voleva avviare. E’ la favola della famiglia Bagnoli, molto nota in città per lo storico negozio di via Fratti, angolo corso Garibaldi, gestito dai fratelli Michele e Luca, ma anche ad Empoli dove si trova un secondo punto vendita seguito dalla sorella Laura. La dicitura corretta è “Bagnoli - Caseus“, ovvero formaggio in latino come volle il loro padre Pierluigi, appassionato di letteratura classica, scomparso due anni fa. Un negozio riconosciuto da Slow Food e dalla Anfosc (Associazione nazionale formaggi sotto il cielo), la cui attività procede in parallelo con la vendita ambulante: «Ci piace essere un negozio di vicinato – afferma Michele – ma anche continuare a fare i mercati, perché qui c’è la vera vita e il contatto con la gente».
Quel foglietto ingiallito dal tempo e riaffiorato all’improvviso e in modo del tutto inatteso, ha fatto luce su ben cinque generazioni di commercianti, cui probabilmente si sta per aggiungere anche la sesta. «Nell’Ottocento a Certaldo era già attivo il nostro trisavolo come sensale, ovvero faceva il mediatore in contrattazioni di prodotti agricoli e zootecnici – raccontano Michele e Luca – : in particolare comprava partite di formaggio, olio e bestiame e le rivendeva. Il figlio Corrado, ovvero il nostro bisnonno avviò un’azienda più articolata ed ebbe successo tanto da essere considerato il migliore di Certaldo con tanto di slogan: “Formaggi, vini e oli sono buoni da Bagnoli“. Fu lui nel 1907 a presentare la richiesta della licenza ma non potè mai ritirarla perchè morì all’improvviso a 52 anni, lasciando vedova la bisnonna Annunziata con il nostro nonno Corradino e le sue due sorelline». Piano piano riaffiorano i ricordi, sia pure lacunosi, dato che «nella nostra famiglia siamo sempre stati più abituati a lavorare che a pensare alla memoria», rileva Michele. Fatto sta, dopo la morte di Corrado l’azienda decade. Annunziata si accompagna ad un ferroviere che viene trasferito in Piemonte.
E’ qui che Corradino apprende i segreti del mondo del formaggio e sposa Emma. Dal matrimonio nascono tre bimbi: Donatello, Athos e Pierluigi (il padre di Michele, Luca e Laura e di un quarto fratello che però svolge un’attività diversa). Il bisnonno putativo viene trasferito a Viareggio e porta con sé tutta la famiglia. Qui nonno Corradino avvia un’attività di vendita ambulante soprattutto di dolci, dapprima in spiaggia e poi davanti all’Oasi, mentre nonna Emma apre un banco di alimentari al Piazzone. A fine anni Sessanta, babbo Pierluigi e i fratelli iniziano a fare i mercati della Versilia vendendo dolci e biscotti, ma anche formaggi e salumi. Il 1984 è un anno di svolta: muore Corradino mentre Pierluigi apre il negozio fisso di via Fratti. Alla vigilia del Natale scorso, arriva una telefonata. «Era un’agenzia di pratiche amministrative di Navacchio che ci avvisava di ritirare la licenza chiesta dal bisnonno Corrado a Certaldo nel 1907 – racconta Michele – : ci sono andato, ho pagato 20 euro e l’ho portata via. Ora è esposta in negozio e certifica almeno 110 anni di presenza nel settore». E il futuro? «Vogliano proseguire nel solco della linea di famiglia – conclude il giovane commerciante – , che è sempre stata quella di offrire prodotti di qualità a prezzi giusti, ovvero con il miglior rapporto possibile qualità-prezzo. Intanto, già mostrano interesse alla nostra attività anche le mie figlie Mia e Luna»: sarà la sesta generazione della famiglia Bagnoli ad essere attiva nel settore alimentare?
Gianfranco Poma