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Lido di Camaiore, hotel Le Dune acquistato per due milioni

La società fiorentina Gane Srl si è aggiudicata l’immobile all’asta che si è tenuta all’Istituto Vendite Giudiziarie di Lucca. Molti gli interessati

Hotel Le Dune a Lido di Camaiore

L’hotel Le Dune è stato acquisito all’asta dalla società immobiliare Gane Srl di Firenze per oltre 2 milioni di euro. Erano interessati molti gruppi imprenditoriali, tra cui uno delle Bocchette, ma la vendita del complesso immobiliare ha premiato l’impresa fiorentina che ha gareggiato fino all’ultimo con una concorrente di Montespertoli.

Presso l’Istituto Vendite Giudiziarie di Lucca, nominato custode del bene, alle 17 di ieri si è quindi aperto il procedimento dopo che le offerte degli interessati erano giunte entro mezzogiorno del lunedi. Erano stati circa una decina i gruppi e le cordate che in questi mesi avevano visitato l’hotel per decidere se partecipare o meno anche perchè, dato il prezzo base di 2.157.300 euro, l’offerta minima ammontava a 1.617.975 euro oltre poi agli ingenti investimenti necessari per ripristinare il complesso alberghiero. Adesso la società aggiudicataria avrà quattro mesi per versare il saldo, residuo tra l’offerta minima e il prezzo finale.

Insomma un bel gruzzolo di euro per chi si appresta a prendere in mano una delle strutture più strategiche e più discusse di Lido di Camaiore. E’ anche vero che adesso il Comune ha predisposto i progetti per l’Arlecchino, tramite la Pluriservizi, e per la fattoria Benelli grazie a studi esterni di noti architetti, che dovranno arrivare in Regione entro il 30 ottobre per poter usufruire dei fondi del Recovery Fund. Si tratta di due importanti contingenze che di certo condizionano un investimento privato notevole in questa zona centrale tra le due aree comunali.

Le Dune non ha avuto nel tempo molta fortuna. Nato negli anni ‘90 dalle ceneri della colonia Montedison, ha vissuto gestioni molto discutibili in un turismo in mutazione oltre a problemi economici di vario genere finchè la Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia insieme al Monte dei Paschi di Siena non hanno chiesto il fallimento della società titolare. Due sono state le procedure che hanno portato a questo esito da cui si auspica possa spuntare una vera rinascita. Non sono dunque russi gli aggiudicatari, sebbene una loro cordata per un certo periodo di tempo fosse apparsa la più papabile. Altre voci davano invece per futuro proprietario un imprenditore versiliese.

Il delegato alla vendita è stato l’avvocato Antonio Tommasi di Pietrasanta. Non si è tenuto l’incanto e quindi delle due offerte finali a vincere è stata la più alta. Vendita ‘sincrona mista’ significa che i rilanci di prezzo tra i partecipanti si potevano fare, entro un certo brevissimo tempo, sia per via telematica che di persona davanti al referente.

Isabella Piaceri