
"Brava, e poi cosa faccio? Non ho neppure cinquant’anni". "Potresti aprire una libreria". "Non ci pagherei né gli avana, né il cognac, né i nostri biglietti in business per l’Europa. Né le rette dell’università. E ai ragazzi non rimarrebbe un soldo". Parola di Barney Panofsky nel celeberrimo "La versione di Barney" di Mordecai Richler. Ma non è quello che hanno pensato i titolari delle libreria Nina, della Lettera22 e della cartolibreria Checchi, entrati nell’albo delle librerie di qualità del Ministero dei beni culturali. Un riconoscimento formale delle durata di tre anni.
"Ci aspettavamo questo risultato — dice Andrea Geloni di "Nina" — perché avevamo tutti i requisiti richiesti, i gruppi di lettura e il lavoro con le scuole. Detto questo, siamo molto felici. E’ un ulteriore riconoscimento del lavoro che facciamo da 15 anni. In Francia l’entrata porta anche ulteriori benefici, però è un buon inizio", in un quadro editoriale che non va male. "Il 2021 è stato un anno bomba, i dati dicono che nel 2022 c’è una leggera flessione però noi siamo sui livelli dello scorso anno. C’è tanta curiosità da parte dei lettori, anche per tutto quello che ci sta succedendo intorno. Vedo meno settarismo". Non c’è un genere che predomina sugli altri, "ma i libri che hanno riscosso maggior successo sono Nova di Fabio Bacà, finalista allo Strega e in corsa al Campiello. Poi La Cartolina, un romanzo dentro la storia del Novecento e poi Il caso Agatha Christie. Un libro su un fatto accaduto realmente: 11 giorni in cui la scrittrice è scomparsa senza che si ricordi niente di quello che le è accaduto. Ma poi l’estate è anche l’occasione per recuperare un grande classico, come Il conte di Montecristo". Tra i clienti che si fanno consigliare e chi preferisce di no, "cerchiamo comunque di dare contenuti alternativi — spiega Geloni — Come le fascette in cui scriviamo perché il libro ci è piaciuto. Oppure tramite i canali social che vengono prese in considerazione anche dalle case editrici. Non possiamo far arrivare il giorno dopo, ma diamo anche altro al cliente". Clientela fissa, ma anche abituale e affezionata. "C’è chi ha le seconde case e invece che comprare i libri negli store delle loro città, preferisce venire da noi". "Con la scrittrice S.J. Bennett è in programma un incontro on line sui suoi romanzi solo con per chi ha acquistato il libro da noi", conclude Geloni.
“Libreria di qualità“ anche "Lettera22" a Viareggio. "E’ un riconoscimento per tuto quello che facciamo, come gli incontri e il lavoro con le scuole, ma anche per i clienti, che ci continuano a darci fiducia dopo sette anni", dice Elena Francesconi. Una libreria che non è solo libreria. "La parte bar aiuta, così è stato soprattutto all’inizio. Dà una mano ma non è così fondamentale. Il mercato dei libri è un po’ calato, dopo il boom del 2020, però i numeri sono sempre superiori al 2019". Tra i titoli tengono molto quelli premiati: Desiati, Raimo ma anche Joel Dicker o Giampaolo Simi. "La fetta è composta da pochi lettori che leggono tanto. Uno dei settori che va molto sono i manga, non è un caso che Mondadori abbia acquistato Youngadult. Poi con l’estate tiene il giallo, ma in generale anche la saggistica. Caso diverso la poesia. C’è stata una tendenza positiva quando Louise Glueck ha vinto il Nobel, ora meno".
Cartolibreria dal 1955, ma specializzata negli ultimi anni in libri per la fascia 0-11 anni, è la "Checchi" a Massarosa. L’unica nel paese. "E’ un riconoscimento per la storia che abbiamo, che ci ha portati in questi 15 anni a evolverci fino alla nostra struttura attuale — dice Lucio Lucchesi — con una selezione di vari editori. Abbiamo anche la parte per adulti con le novità editoriali. Rimane sempre la parte dei libri scolastici oltre alla parte di cartoleria". Altro punto i laboratori e gli incontri. "C’è una buona risposta e il trasferimento nella nuova sede ci consente di portarli avanti sia all’interno che all’esterno".
Alice Gugliantini