L’assessore Federico Pierucci "La Via del Mare sarà un’opera al servizio di tutta la comunità"

La soluzione prospettata è un pista ’riservata’ a sud dello Stadio e completamente fuori dai confini del Parco. Tra via Indipendenza e via Salvadori entreranno, sulla base di un’ordinanza, solo i trasporti eccezionali.

di Tommaso Strambi

La Via del Mare è un opera veramente necessaria? La domanda delle domande è (e resta) questa. Da qualsiasi angolazione la si voglia guardare. E la risposta dell’assessore ai lavori pubblici, Federico Pierucci, non ha esitazioni: "Sì, e non solo per lo sviluppo presente e futuro del nostro distretto nautico, vera e propria eccellenza nel mondo, ma anche per l’intera città". Ecco perché la proposta di variante urbanistica che, nelle prossime settimane, arriverà prima alla commissione urbanistica e poi al consiglio comunale, sarà un passaggio fondamentale. È il frutto di un progetto che nasce qualche anno fa, come ricorda lo stesso assessore Pierucci.

"Tutto il lavoro che ha portato avanti l’Amministrazione – puntualizza – parte dal 2017 quando il Consiglio comunale con una votazione a maggioranza di due terzi (19 su 24 consiglieri) ha dato mandato di predisporre appositi studi di variante urbanistica per arrivare alla realizzazione dell’opera denominata via del Mare a sud dello stadio".

Un percorso condiviso anche con la Regione Toscana?

"Sì, è sempre di quel periodo il protocollo d’intesa con la Regione che prevedeva che quest’ultima pagasse gli studi di fattibilità. Ma, siccome, la Regione aveva previsto l’ipotesi di restituzione delle somme da parte del Comune se non ci fossero state risposte favorevoli, noi abbiamo aspettato l’uscita dal dissesto e poi abbiamo finanziato, autonomamente, gli studi di fattibilità".

A chi li avete chiesti?

"Nel 2021 li abbiamo affidati ai professor Cutini e Leandri del Dipartimento d’ingegneria edile e d’architettura dell’Università di Pisa. E, insieme, abbiamo avviato anche un percorso partecipativvo con incontri aperti all’intera cittadinanza. Non solo".

Che è successo?

"Nel frattempo, nel 2020, è entrato in vigore il nuovo regolamento urbanistico che ha previsto l’esproprio dell’area ex Fervet per 30 metri lineari. Inoltre, con la previsione del nuovo stadio è stato previsto un arretramento della recinzione in mondo che tutto avvenga al di fuori dell’area del Parco".

Questa è la storia. Ma, la domanda resta sempre quella iniziale, l’opera è funzionale solo al distretto della nautica?

"L’incarico che abbiamo affidato è più ampio ed ha ad oggetto lo studio di tutti i sistemi del quartiere Darsena e tutte le interconnessioni: da quelle produttive a quelle scolastiche, da quelli di viabilità a quelli ricreativi che sono presenti in quell’area della Darsena".

I critici sostengono che sia funzionale solo alla nautica...

"Dagli studi di impatto e di funzioni sono emerse le grandi potenzialità che il Porto di Viareggio esprime nel presente e potrà, a maggiore ragione, esprime in futuro a seguito della realizzazione dell’opera".

Dicono che il mercato della nautica è altalenante?

"Le analisi del settore dicono tutt’altro segno: la crescita delle commesse è costante, così come le dimensioni delle barche richieste dagli armatori sono sempre più grandi. Senza un’infrastruttura adeguata le imprese possono lasciare Viareggio e il nostro Distretto per spostarsi in territori più competitivi, anche all’estero. Quindi non è soltanto la fotografia dell’esistente, quanto la progettazione di quello che il porto di Viareggio sarà nei prossimi trent’anni. Interpretare i bisogni del futuro del nostro distretto".

Quali sono le soluzioni prospettate dall’Università rispetto alla decisione adottata dal Consiglio comunale del 2017?

"Tra quelle prospettate c’è quella di prevedere una soluzione cosiddetta ’riservata’, vale a dire una viabilità apribile e chiudibile, sulla base di un’ordinanza specifica del soggetto istituzionale, destinata al solo transito degli scafi e dei natanti".

Ci spieghi nel dettaglio?

"La Via del Mare sarà composta tra via Nicola Pisano e via Indipendenza aperta a tutto il traffico veicolare ed un tratto ’riservato’, appunto, tra via Indipendenza e via Salvadori dove saranno collocati in entrata ed in uscita dei pilomat che si alzeranno o abbasseranno per consentire il transito sulla base di un’ordinanza. Per il resto del tempo quella sarà una pista pedonale e ciclopedonale che consentirà anche di collegare, in sicurezza e in maniera gradevole, il quartiere dell’ex Campo d’Aviazione alla Darsena e alla Marina di Levante".