L’alba mostra le ferite. L’incubo degli sfollati. E i sogni di Villa Cionci volati via con il vento

Le testimonianze di chi ha subito danni e la solidarietà del paese. Pardini e Ferrari: "Contiamo nel sostegno della Regione Toscana".

L’alba mostra le ferite. L’incubo degli sfollati. E i sogni di Villa Cionci volati via con il vento

L’alba mostra le ferite. L’incubo degli sfollati. E i sogni di Villa Cionci volati via con il vento

Per “Villa Cionci“ Yessica aveva un sacco di sogni in cantiere, "Qui è custodita la storia della mia famiglia – racconta –. Questa palazzina apparteneva a mio nonno". Il “Cionci“ appunto, come lo soprannominò Giacomo Puccini. "Pur diversi tra loro – uno norcino, l’altro compositore – erano amici, e condividevano la stessa passione. Andavano insieme a caccia sul lago" Yessica Gragnani non sa spiegarsi perché Puccini avesse chiamato così il nonno. "Ma alla fine questo nomignolo gli è rimasto cucito addosso, ed è diventato anche il nome della pensione". “Villa Cionci“: una palazzina sul pizzico del Viale Marconi trasformata in un B&B, con una decina di camere che d’estate si riempiono di villeggianti mentre d’inverno ospitano per lo più operai in trasferta. Erano in sette ieri sera, quando è arrivata la tempesta d’acqua e vento. Sistemati dal Comune nelle circoscrizione Marco Polo

L’edificio è stato completamente sfigurato della bufera; "Avevamo ristrutturato il tetto quindici d’anni fa, e il vento – racconta Yessica – se l’è portato via...". Insieme ai sogni della sua famiglia, che oggi sembrano irrealizzabili. "Avrei voluto recuperare la vecchia alimentari del nonno al piano terra – che conserva ancora l’insegna in mattoncini del 1936 – per trasformarla in una cicchetteria. E poi fare un investimento e ristrutturare anche le camere su, la veranda. Ma adesso come faccio? Dove troveremo le risorse per ricominciare da capo?". Intorno a Yessica e alla sorella in tanti, ieri, si sono fermati. Una pacca sulla spalle, e una parola che si ripete "Forza Ye". Ce ne vorrà tanta per far fronte alle spese, tanta quanto le risorse per ricostruire.

A Torre del Lago i vicini si conoscono tutti. Si chiamano per nome, o ancora con quel soprannome che si tramanda dai padri ai figli come un’eredità. E così, anche nel momento più duro, nessuno si sente solo. Le serre della frazione hanno offerto teli per coprire gli squarci e riparere le abitazioni; "Se avete bisogno di qualcosa non fatevi scrupoli" dice invece un’anziana ad una coppia distinita. Il loro terratetto, scoperchiato, è uno dei primi sigillati dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco. Viene concesso loro di entrare, ma solo per raccogliere lo stretto necessario in una valigia. Poi dovranno trasferirsi a casa di parenti. E non saranno gli unici. Ma se c’è chi deve lasciare casa, c’è anche chi apre le porte della sua. Un albergo della frazioneha messo a disposizione una stanza per una madre con la sua bambina, lo stesso fa Elsa Tognocchi. Il nome di un principessa e l’animo battagliero. "Ho già chiamato il muratore – racconta – e ha detto che verrà subito". È proprietaria di una delle case di viale Marconi su cui si è accanita quella che tutti chiamano tromba d’aria. "Al primo piano vive in affitto una famiglia – dice Elsa –, vista l’emergenza si sposteranno nella casa al pian terreno che, ammesso che non piova, è stata considerata abitabile. Nella peggiore delle ipotesi potranno venire da me, staremo un po’ stretti ma comunque tutti al sicuro".

Esprimono "massima vicinanza ai cittadini colpiti dell’evento e riconoscenza nei confronti di tutti coloro che si sono adoperati nei soccorsi" i consigliere delle Lega Alberto Pardini e Walter Ferrari, entrambi torrelaghesi. "La conta dei danni purtroppo aumenta col passare delle ore e numerose famiglie si ritroveranno a fare i conti con spese importanti. Spese che – proseguono – alcuni potrebbero non essere in grado di sostenere nell’urgenza. Per queso confidiamo che la Regione, coadiviuata dal Comune, si attivi quanto prima per sostenere interventi straordinari e di emergenza, assegnando risorse ad hoc o trovando il modo i offrire opportune granzie per loro conto".

mdc