DANIELE
Cronaca

L’agonia del commercio. A passeggio in centro lo shopping non è di moda. Così sono spariti 178 negozi

Tra Corso Garibaldi e via Vittorio Veneto ogni 36 metri c’è un fondo sfitto. Addirittura nella pedonale via Fratti si contano ben 14 serrande abbassate. .

Mannocchi

Lo svuotamento dei centri cittadini è uno dei principali temi emersi negli ultimi anni. Nei grandi poli d’arte, soprattutto – vedi Firenze –, ma in generale nelle località turistiche. E Viareggio, nel suo piccolo, non fa eccezione. Le case sono sempre più "seconde", e quindi chiuse per nove mesi all’anno. Gli affitti sono brevi, perché d’estate bisogna imbottare con i vacanzieri, e così finisce che tanti viareggini migrano in periferia o nei comuni limitrofi, lasciando le strade del centro sempre più spopolate.

Le conseguenze si ripercuotono anche nel commercio e nei servizi. Le attività chiudono, i professionisti migrano altrove, e le saracinesche si abbassano inevitabilmente. Già, ma quanti sono i fondi vuoti nel cuore del centro viareggino? Tanti, tantissimi. Abbiamo preso in considerazione il quadrilatero compreso tra Corso Garibaldi, via Foscolo, via Mazzini e via Vittorio Veneto (incluse, e coinvolgendo entrambi i lati della strada): da mare a monti fanno 550 metri; da nord a sud sono 500. Fanno 275mila metri quadri, un esiguo fazzoletto di città di appena 0,275 chilometri quadrati. E abbiamo lasciato fuori il Piazzone in senso stretto, dal momento che vive una situazione particolare, in attesa dei lavori di riqualificazione.

Bene, i fondi vuoti ad oggi sono 178. Il numero è destinato ad abbassarsi a breve – ci sono un paio di nuove aperture in arrivo e alcuni lavori di ristrutturazione in corso – ma è comunque indicativo. In pratica, passeggiando nelle vie del centro (è una camminata da 6 chilometri e mezzo), ogni 36 metri e qualche spanna si incontra un fondo vuoto.

Alcuni fanno più "rumore", a vederli. Come la storica libreria "La Vela", che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di lettori viareggini. O l’enorme spazio che fino a poco tempo fa ospitava Edelweiss, all’angolo tra via Battisti e via Cairoli. Ma ce ne sono decine, anonimi, che contribuiscono a rendere la città meno viva.

Nelle strade in direzione nord-sud, via Foscolo conta ben 16 saracinesche abbassate, nonostante alcune nuove aperture avvenute o venture. In via IV Novembre, si scende a 6 locali vuoti, mentre in via Paolina si arriva a 8 (quasi tutti concentrati a ridosso della chiesa di Sant’Andrea). In via Sant’Andrea si torna a scendere: 5. Poi si entra nel cuore del centro, al mercato. Via Battisti e via Fratti (nel tratto preso in esame) contano ben 14 fondi vuoti a testa. Sommandoli a quelli del Piazzone, dove resiste una pattuglia di stoici mohicani, si ottiene una fotografia dello stato di salute in cui, per tanti motivi, versa il centro. Resta via Vittorio Veneto (sempre nel segmento compreso tra via Garibaldi e via Mazzini) che a sorpresa si prende la vetta del podio con ben 17 locali lasciati a se stessi, tra cartelli "vendesi", "affittasi" o semplici serrande buttate giù.

Nelle vie mare-monti, la situazione è tutto sommato analoga. In termini quantitativi, i locali vuoti sono un po’ di più, ma si tratta di segmenti un pelino più lunghi. Nell’ariosa via Garibaldi, una delle principali arterie del centro, i fondi inutilizzati sono 13. Nella parallela via Cavallotti, che non gode del medesimo appeal, sono addirittura 20 (spoiler: è record). Poi c’è via Matteotti, dove tra porte chiuse, vetri oscurati con la carta di giornale e saracinesche lucchettate, si arriva a 11. Doppia cifra pure in via Machiavelli (10). E in proporizione, anche via Cairoli non se la passa bene: sono 7, ma il tratto di strada preso in considerazione è lungo meno di 300 metri. Passando a via Zanardelli, si torna in doppia cifra (altri 10), mentre in via Verdi sono 6, ma bisogna tener presente che è ’spezzata’ dal Piazzone. In via San Martino se ne contano altri 11, e altrettanti sono in via Mazzini, dove sono partiti nelle scorse settimane i lavori di riqualificazione della principale arteria del centro cittadino.