Ladri in azione al Why Not Ma i vicini li fanno arrestare

Con un tombino hanno sfondato la porta e poi rubato il registratore di cassa. Con le segnalazioni dei residenti gli agenti riescono a fermare l’auto in fuga.

Ladri in azione al Why Not  Ma i vicini li fanno arrestare

Ladri in azione al Why Not Ma i vicini li fanno arrestare

di Martina Del Chicca

Il vicinato ha fatto squadra, e ha permesso ai poliziotti di arrestare in un lampo i ladri che, la notte scorsa, hanno sfondato la porta del caffè letterario “Why Not“ sulla via Aurelia Nord.

Erano da poco passate le 4, quando i residenti hanno sentito dei colpi ripetersi in progressione e rompere il silenzio in cui era sprofondata la strada. Per questo si sono affacciati sui balconi e hanno visto tutto. Hanno visto un uomo che con la grata di un tombino (si scoprirà più tardi che aveva preso davanti al negozio di sport) si accaniva contro la porta d’ingresso del caffè letterario. Uno, due tre colpi sempre più forti. Al sesto, forse, la vetrata si è infranta. E a quel punto il ladro ha scavalcato il bancone, lasciando sul rivestimento nero le impronte delle scarpe ricoperte di polvere, ha preso la cassa ed è uscito. Ha gettato la grata del tombino dentro un bidone e poi è salito a bordo di una Smart grigia dove l’aspetta il complice, hanno ingranato la prima e sono fuggiti via. Ma dai palazzi che costeggiano quel tratto d’Aurelia i residenti avevano già : i volto, gli abiti, il modello dell’auto, la direzione imboccata dalla coppia.

"Alle 4.19 mi è squillato il telefono, era il centralino del servizio di sorveglianza che mi informava che i ladri erano entrati nel bar" racconta Azzurra Cerri, titolare del caffè letterario che ha scelto di rimpiazzare le slot machine con le librerie diventando, in tutta Italia, un modello. "Sono arrivata al bar in pochi minuti, e alle 4.29 – prosegue – i poliziotti mi hanno chiamato per avvisarmi che erano riusciti ad arrestare i responsabili". Grazie alle indicazioni fornite dal vicinato una volante ha intercettato la vettura in fuga all’altezza di piazza Mazzini e l’inseguimento si è allungato fino alla Torre Matilde. A quel punto i ladri sono fermati, e nella loro auto è stato trovato il registrato di cassa, che avevano tentato di forzare ma, senza riuscirci. Avevano inoltre un coltello, un taglierino e una torcia. Dunque i due, un 36enne di Pietrasanta e un 43enne di Prato, sono dunque stati arrestati per il reato di furto aggravato continuato in concorso e porto non giustificato di attrezzi atti ad offendere e allo scasso.

"Sapevo che sarebbe toccato anche a me. Me lo sentivo. Per questo nelle ultime settimane mi sono preoccupata di chiamare il mio assicuratore per essere certa che con la polizza fosse tutto a posto. Lo sapevo – aggiunge Azzurra – perché qui è toccato a tutti. Alla para farmacia, due volte in un mese e mezzo, al negozio di articoli di sport, al mio vicino, al supermercato qui davanti... Ringrazio tutti – conclude – dai miei vicini, per l’attenzione, alle forze dell’ordine, per il loro lavoro".