VIAREGGIO
Da semplice maschera di un carro, passando addirittura per vestire i panni Burlamacco, per poi concludere il cerchio come performer.
Paolo Bonanni, che di Burlamacco è stata l’impersonificazone dal 2002 al 2012 (record superato proprio questo anno dal suo successore Alessandro Servetto), sa perfettamente cosa significhi vivere a pieno un Carnevale. E così, proprio nei giorni in cui va a presentare il suo libro L’abito non fa Burlamacco. 10 anni spesi bene, lo ritroviamo in versione Re Carnevale-Bacco sul carro di Luca Bertozzi.
"Non posso essere definito un performer – premette – perché io non ballo mica. Alzo il calice in alto e ancheggio da destra a sinistra. Gozzoviglio e brindo alla bella vita sulle note di Verdi, Rossini, Bizet e Puccini. Impersonifico un ruolo, niente di più".
E di ruoli, questo poliedrico attore di teatro, ne ha recitati veramente molti sia in spettacoli più impegnati, che in quelli della tradizione carnevalesca.
"Anche se – sottolinea con orgoglio – quella passata nei panni di Burlamacco è stata quella più appagante in assoluto; appagante perché totalizzante". Peccato per Paolo che con il corso di giovedì grasso la sua rappresentazione di Re Carnevale-Bacco debba concludersi in anticipo. "Dovrò partite per Santhià – specifica – dove sono direttore artistico del locale Carnevale. Ma tornerò presto a casa perché, dal 3 al 6 maggio, con La Compagnia del Molo al teatro Jenco andremo in scena con ‘Incontri ravvicinati del terzo poggione. Ovvero caschin tutti vì’. Una spettacolo in vernacolo del grande Enrico Casani. Voglio ringraziare Luca – conclude Paolo Bonanni (nella foto) – perché, anche se sembra impossibile, non vivevo un Carnevale su un carro dagli anni 90. Erano i carri di Raffaello Giunta e da allora è passato un po’ di tempo...".
Sergio Iacopetti