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La speranza di Viola: "Bisogna amare la vita"

Bagno di folla alla mostra di fotografie realizzate dalla giovane scomparsa. La commozione dell’assessore Mei: "Hai seminato qualcosa di meraviglioso".

Ginevra Barghetti e Simona Lippi, sorella e mamma di Viola

Ginevra Barghetti e Simona Lippi, sorella e mamma di Viola

C’è chi tira su col naso, mentre mamma Simona legge la dedica scritta dall’amica di una vita a un anno dalla scomparsa di Viola. Qualcuno tira fuori un fazzoletto e si asciuga una lacrima. Il dolore per la giovane vita spezzata – Viola Barghetti aveva solo 18 anni – colpisce come un martello. Ma oltre la sofferenza, c’è la speranza. E il messaggio scolpito nella storia della ragazza: "Amare la vita".

Ieri, a Villa Paolina, è stata inaugurata la mostra di fotografie di Viola Barghetti, e contestualmente è stato presentato il libro che racconta la sua storia, scritto a sei mani dalla madre, Simona Lippi, dalla sorella Ginevra e dalla stessa Viola, attingendo ai passi salienti dei suoi diari. Lei non c’è più da un anno – un male se l’è portata via – ma la sua presenza è tangibile nei legami, nell’unione, nell’amore che hanno spinto oltre un centinaio di persone a battere presenza.

"Siamo nel luogo più bello della città – ha esordito l’assessore Sandra Mei – e lo abbiamo scelto proprio per questo. È il posto perfetto in cui raccogliere la sua eredità. Il percorso è solo all’inizio: la forza della mamma e della sorella sta trasformando questo enorme dolore che sentiamo in speranza. Con quel che fate, state seminando amore".

Viola Barghetti amava la fotografia. I suoi scatti – circa 54mila – sono stati catalogati, e 52 sono stati scelti per essere esposti in due sale di Villa Paolina. Ci sono tanti autoscatti, perché "Viola si piaceva molto – racconta con affetto mamma Simona – e uno dei suoi autoritratti è stato scelto per la copertina del libro ’Viola’ che racconta la sua storia". Il volume ’parla’, in qualche modo: oltre ai testi e ai disegni, è corredato da qr code che rimandano a video buffi – "non volevamo niente di triste o drammatico". Tutto orientato a un messaggio: "Amare la vita".