La sottile linea rossa L’amicizia oltre la guerra Il messaggio di Artur e Mark

Uno è ucraino, l’altro russo: inseparabili anche fuori dal campo. "Si sono conosciuti quando il conflitto era già iniziato, ma questo non gli ha impedito di stringere un legame speciale".

La sottile linea rossa  L’amicizia oltre la guerra  Il messaggio di Artur e Mark

La sottile linea rossa L’amicizia oltre la guerra Il messaggio di Artur e Mark

di Daniele Mannocchi

Di feeling speciali, nella storia del calcio, se ne contano a profusione. Automatismi che funzionano in modo spontaneo, connessioni privilegiate sul rettangolo verde: Totti e Cassano si trovavano a occhi chiusi, per le fortune della Maggica; Palacio e Palermo hanno scritto pagine indelebili coi colori Xeneizes; Vidic e Rio Ferdinand hanno reso invincibili i Red Devils. Trovarsi fuori dal campo, però, è tutta un’altra storia. Di Pippo Inzaghi, ad esempio, si dice che non legasse particolarmente col Del Piero, ma che facesse faville nelle serate testa a testa al fianco di Bobo Vieri. Tra Rooney e Cristiano non è mai scattata la scintilla. Mentre Messi e Suàrez, oltre ad aver composto con Neymar il tridente più prolifico della storia del calcio, sono amici per la pelle.

Alla Viareggio Cup, però, si va ancora oltre. Nel Jóvenes Promesas, formazione spagnola che prende parte all’edizione in corso, giocano fianco a fianco un ragazzo ucraino e uno russo. E i due giovani, oltre a vestire gli stessi colori, sono amici inseparabili. Una storia di fratellanza e di valori, impreziosita dal fatto che i ragazzi, Artur Sosnytskyi (ucraino) e Mark Derbushev (russo), classe 2005, si sono conosciuti meno di un anno fa, e dunque a guerra già iniziata.

"La nostra società lavora bene con i club professionisti – racconta il dirigente Carlos Pizzi –; Artur e Mark ci sono stati segnalati attraverso canali differenti e meno di un anno fa li abbiamo tesserati. Dal primo giorno in cui si sono conosciuti, sono diventati inseparabili. Abitano assieme nell’alloggio messo a disposizione dal club, escono sempre insieme, fanno la spesa in comune. Stanno insieme pure alla Playstation. Per noi, la loro fratellanza è la dimostrazione che una visione diversa dei rapporti tra russi e ucraini è possibile".

Il loro rapporto è talmente stretto da andare oltre alle vicende personali. "Il papà di Artur è tornato dal fronte qualche settimana fa – continua Pizzi – per una ferita riportata in combattimento contro i russi. Io sono argentino, ho scoperto cosa si prova quando il proprio Paese è in guerra ai tempi delle Malvinas. Eppure, i sentimenti di Artur non sono cambiati. Non c’è nessun astio tra i due ragazzi, nessuna colpevolizzazione reciproca contro le rispettive famiglie o nazionalità. Sanno che alla radice del conflitto non ci sono le bandiere, ma determinati personaggi. E questo è un bel messaggio per l’umanità".

Artur e Mark scenderanno in campo oggi per la prima sfida della formazione spagnola. "Abbiamo deciso di partecipare a questo torneo anche per dare una speranza a ragazzi come loro. Sono fortissimi, lo vedrete. Crediamo tanto in tutti e due, speriamo che facciano un’ottima Viareggio Cup e riescano ad avere opportunità a livello professionistico – conclude Pizzi –; se lo meritano".