La mobilità dolce "taroccata". Fermate bici elettriche manomesse. Due mezzi confiscati e maximulte

Controlli a tappeto della municipale sui viali a mare mirati proprio a scoprire i ‘furbetti’ delle due ruote. L’ispettore Paolicchi: "Motorini mascherati per aggirare gli obblighi di casco, patente e assicurazione".

La mobilità dolce "taroccata". Fermate bici elettriche manomesse. Due mezzi confiscati e maximulte

La mobilità dolce "taroccata". Fermate bici elettriche manomesse. Due mezzi confiscati e maximulte

Multe e confisca di bici elettriche: la Polizia municipale di Camaiore si attiva per prevenire l’uso vietato dei mezzi green e scopre che alcuni di essi sono ‘truccati’. Un tempo era il ‘due in motorino’ o senza casco o con le marmitte sfondate: adesso fioccano sanzioni ad adulti che fanno i furbetti con le biciclette ‘assistite’ sfrecciando senza patente. Ogni epoca ha i suoi trucchi e, se la bici va forte come un motorino e non utilizza lo sforzo dei pedali, diventa un motociclo a tutti gli effetti.

Così martedì scorso, lungo la passeggiata del Lido, davanti al pontile, è stato istallato il sistema di rulli mobili per capire se le ‘due ruote’ fossero ‘vere’ o meno: il blocco della velocità infatti viene spesso manomesso o tolto addirittura, cosa che si può fare anche tranquillamente da soli, senza un kit apposito. I controlli si stanno intensificando ovunque, specie perché esistono mestieri nuovi, come quello del rider che, aumentando la velocità del mezzo senza targa né obbligo di patente rendono più rapide le consegne e maggiori i guadagni.

A Lido di Camaiore, su una dozzina di bici a pedalata assistita controllate solo per prevenzione, ben due sono risultate non a norma: "Abbiamo montato i rulli – assicura l’istruttore della polizia municipale, agente Paolicchi – attirando anche l’attenzione di molti passanti: così abbiamo colto in flagrante due trasgressori che dovranno pagare multe da 1.000 a oltre 5.000 euro. Le bici ovviamente sono state confiscate". Nel caso in cui infatti la velocità del mezzo, e dunque il suo meccanismo, sia stato manomesso in modo da trasformarlo in pratica in un motociclo, sarebbe necessario avere patente, targa, immatricolazione, casco, assicurazione e via dicendo. Il blocco della velocità per rendere la bici ‘potenziata’ può ottenersi a costo zero: in uno dei due casi di trasgressione, il guidatore, con apparente semplice bicicletta assistita, non aveva nemmeno la patente e quindi la multa è più elevata e sfiora i 6.000 euro oltre la confisca che prevede poi la vendita all’asta della bici. Il banco di prova sono appunto rulli su cui viene posto il mezzo per misurare a quale velocità massima può viaggiare. Attenzione dunque a chi pedala per finta e sfreccia sulle due ruote senza casco o targa dato che i controlli sono sempre più in agguato.

Isabella Piaceri