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La guerra dei rifiuti: "Il conto è di 1,5 milioni. Faremo una variazione"

All’indomani della transazione, il sindaco Pierucci esce allo scoperto "Solo una parte è accantonata, l’altra va presa dal bilancio corrente".

La guerra dei rifiuti: "Il conto è di 1,5 milioni. Faremo una variazione"

Ha il volto rilassato di chi sa di aver chiuso una vertenza legale che da troppo tempo teneva impegnate due enti pubblici (il comune di Camaiore) e Sea Ambiente che gestiva anche per Camaiore il servizio di raccolta rifiuti. Il giorno dopo la firma della transazione, il sindaco Pierucci spiega la ‘sua’ verità e si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Ricordiamo che due erano i filoni giudiziari: un indennizzo di 4 milioni di euro che Sea Ambiente aveva richiesto per la disdetta del contratto; il secondo filone è relativo invece ai mancati pagamenti del comune di Camaiore per servizi comunque erogati da Sea per un valore totale di poco meno di un paio di milioni.

Sindaco in quali termini è stato raggiunto l’accordo?

"A fronte di una richiesta di circa 1,9 milioni di euro da parte di Sea, abbiamo raggiunto un accordo a 1,5 milioni. Una somma sicuramente superiore a quello che pensavamo di dovere, che a nostro avviso era di l’1,2 milioni. Ma abbiamo preferito fare un passo indietro e trovare una quadra che metta d’accordo tutti".

Considerando che poco più di 300 mila euro sono già stati pagati, il resto della somma da dove la prenderete?

"Una parte era già stata accantonata. Il resto lo prenderemo dal bilancio corrente. Mercoledì valuteremo la cosa in giunta, ma certamente non faremo debiti fuori bilancio".

E quando dovrete pagare?

"L’accordo prevede entro 30 giorni. Ma noi contiamo di saldare il debito molto, molto prima".

Perché, secondo lei, c’è voluto così tanto tempo?

"Perché questa storia è andata avanti soprattutto per contrapposizioni personali. Ognuno aveva le sue ragioni, ma sostanzialmente il contenzioso nasce da personalismi. Anche noi di Camaiore ci abbiamo messo del nostro, certo. Però quando ci siamo visti richiedere 4 milioni per una nostra legittima scelta di cambiare gestore, ci siamo forse irrigiditi e non abbiamo pagato somme dovute a Sea".

Oggi rifareste la scelta di lasciare Sea per Ersu?

"Certamente sì. I fatti ci hanno dato ragione. Ce lo hanno detto i tribunali di ogni ordine e grado che la nostra scelta era più che legittima, perché il gestore non aveva raggiunto gli obiettivi richiesti (superare il 50% della differenziata porta a porta, ndr) e per altri servizi era contrattualmente inadempiente".

Ora invece le cose con Ersu come vanno?

"Siamo più che soddisfatti. Ci dicevano che il vetro non poteva essere raccolto in strada e invece lo facciamo. E ci dicevano che nelle frazioni collinari non era possibile fare il porta a porta. E invece adesso è arrivato anche in collina. Siamo oltre l’80% di differenziata in linea con gli standard nazionali e regionali".

Vi sentite vincitori?

"In questa vicenda non ci sono né vinti né vincitori. C’è solo l’aspetto positivo di scrivere la parola fine su questi due contenziosi che di fatto paralizzavano la gestione dei rifiuti in tutta la Versilia.

Perché adesso c’è una nuova partita da giocare che è quella della fusione Sea-Ersu...

"E noi di Camaiore siamo più che favorevoli. Così come vuole Reti Ambiente. Un unico gestore, un unico interlocutore può aiutare le amministrazioni pubbliche non solo sui servizi da erogare ai cittadini, ma anche nella gestione degli impianti come Pioppogatto. Ovvio che finché c’era questo contenzioso, era impossibile poter parlare di una fusione. E devo dire che su questa questione non ho capito una cosa di Miracolo (ex amministratore di Sea Ambiente, ndr). Reti Ambiente, che rappresenta la proprietà, vuole questa fusione; lui invece l’ha sempre osteggiata. Io credo che sia legittimo che un amministratore non condivida la linea della proprietà, ma in questo caso avrebbe dovuto dimettersi subito".

Paolo Di Grazia