CIRO VESTITA
Cronaca

La curcuma previene l’Alzheimer

La malattia di Alzheimer è una grave forma di demenza senile senza cure risolutive. Si manifesta in età compresa fra i 40 e i 70 anni. Profilassi possibile con curcuma e ginkgo biloba. Calore umano può rallentare la malattia. Fattori di rischio: stress, fumo, superalcolici, smog e predisposizione genetica.

La curcuma  previene  l’Alzheimer

La curcuma previene l’Alzheimer

di Ciro Vestita

La malattia di Alzheimer è una grave forma di demenza senile. Attualmente non esistono cure risolutive. Da recenti studi si è visto che colpisce in numero maggiore il sesso femminile, e si può manifestare in un’età compresa fra i 40 e i 70 anni, mentre l’aspettativa di vita è ovviamente ridotta. Qualcosa invece possiamo dire sulla eventuale profilassi di soggetti che, per motivi genetici, potrebbero incorrere in questa patologia. Piante medicali accreditate per migliorare il circolo cerebrale sono la curcuma e il ginkgo biloba. Poi ovviamente bisogna eliminare il cibo spazzatura che, ahimè, inizia già in età infantile a fare danni; bibite stracariche di fastidiosi zuccheri, cibi mercenari. E, ora, una curiosità. Cosa c’entra il generale Eisenhower con l’Alzheimer? Assolutamente nulla, se non fosse per uno sfogo di Pasqual Maragall, ex sindaco di Barcellona colpito nel 2007 da questa temibile patologia cerebrale; egli si accorse quell’anno di avere i primi sintomi di demenza senile, scrisse allora una lettera ai suoi concittadini per ringraziarli del loro affetto, asserendo che, dopo tutto, avrebbe sopportato bene questa sciagura visto il sostegno di cui era circondato. Questa amara patologia aveva colpito già tanti suoi coetanei, i quali talvolta storpiavano addirittura il nome Alzheimer con Eisenhower; cosa non giusta, asserì il sindaco, ma sapeva un po’ di vendetta contro il generale americano, dato che proprio lui nel 1955 aveva fatto entrare il sanguinario generalissimo Franco nell’Onu. L’ex sindaco, uomo umile e gentile, aveva ben capito che l’affetto di familiari e amici avrebbe rallentato la malattia. Niente, infatti, è più potente del calore umano, verso una patologia che fa sempre più vittime; stress, fumo, superalcolici ,smog e, forse, una caratteristica genetica sono invece senz’altro compartecipanti di questa malattia.