
Un momento del matrimonio civile officiato da Jovanotti
Viareggio, 31 luglio 2019 - Beach party & wedding day. Quell’angolo di Woodstock in salsa viareggina ha regalato anche l’emozione dei fiori d’arancio. Con Jovanotti (in tuta blu con cappello da marinaretto, ciabattoni da spiaggia e fascia multicolore da improbabile ufficiale di stato civile) che ha suggellato le nozze di Giorgio e Irene di Mondovì, coppia estratta tra le 3mila richieste di nozze da celebrare per le tappe del Jova beach.
Matrimonio sicuramente originalissimo per coronare quegli otto anni di convivenza: sul palco era stato montato un baldacchino retto da canne di bamboo con tendaggi e corone di fiori gialli e rossi, in linea con quell’ispirazione disinvolta che da sempre è etichetta del Jova-pensiero. Bionda ed emozionata la sposa in lungo abito boho-chic in pizzo bianco, sandali rasoterra e fascetta tra i capelli; divertito lo sposo con panama e gilet color miele abbinato al look dei due piccoli figli Edoardo e Beatrice, costretti a vincere la comprensibile timidezza a quel rito-show in pasto a 40mila persone.
«Avete proprio scelto il luogo più riservato per convolare a nozze – ha ironizzato il poliedrico eterno ragazzo di Cortona molleggiando su quel palcoscenico – ma è bello il messaggio che portate a tutti noi: stare insieme è una forza quando le cose nella vita non vanno sempre bene’.
Poi la formula di rito in via approssimativa: «Vuoi tu sposare..?». E con un «Viva gli sposi» sparato a gran voce al microfono da Jovanotti, giù applausi, selfie e musica a concludere il siparietto durato una manciata di minuti.
Ad assistere non un contorno composto in abito lungo e smoking e neppure pioggia di riso, bensì giovanissime con occhiali multicolor e bikini, ragazzi tatuati con i lunghi capelli rasta, papà a torso nudo con i bimbi per la mano, gruppetti di teenager incollati allo stand dei panini e ancora tanti a godersi un tuffo in mare prima del tramonto.
Ed ecco chi invece ha perso lo scampolo romantico della lunga giornata del Jova: imboccano il vialone trafelati in bici gruppetti di amiche che intonano a squarciagola ‘Nuova era’, l’ultima hit del cantante, pronte a gettarsi dentro il contenitore di continuo sound che veramente ha il battito della festa di piazza. Palme, robot e pure maxi sirena ad arricchire la pedana pulsante dello spettacolo dove Jovanotti conduce incessantemente il gioco prima dell’atteso concertone serale. Quel villaggio di musica concilia condivisione e divertimento. Perché’, per dirla alla Jovanotti, ‘le canzoni non devono essere belle, devono essere stelle, illuminare la notte, far ballare la gente, ognuno come gli pare, ognuno dove gli pare, ognuno come si sente’. E ieri la magia si e’ compiuta.