VIAREGGIO
Si è parlato di investimenti, innovazione e delle sfide che attendono il comparto dell’agricoltura – prima fra tutte il cambiamento climatico – ieri mattina alla floricoltura Maffucci, dove è arrivato in visita il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra. Il senatore di Fratelli d’Italia, che, tra le altre cose, si occupa anche di vivaismo, è stato ospite del titolare Luca Maffucci, assieme al capogruppo di Fdi in Regione Vittorio Fantozzi e al segretario Provinciale Riccardo Giannoni, con cui si è confrontato sui sistemi che l’azienda adopera per restare al vertice del settore. "Venire sui territori significa cercare di cogliere quella sensibilità che si può avere solo attraverso le visite alle aziende e il confronto con gli imprenditori – ha spiegato –; tutte cose che non si possono ottenere con le riunioni negli uffici ministeriali o regionali. Toccare con mano è estremamente importante, così come è importante valorizzare con la nostra presenza un settore estremamente importante per il territorio lucchese e per la Toscana in generale che è quello del vivaismo, del florovivaismo, del fiore e delle piante: oggi sia qua anche per renderci conto di questa importante struttura, un fiore all’occhiello e un’eccellenza di tutto il sistema lucchese e regionale". Si è parlato anche del cambiamento climatico, vera sfida del presente e dell’immediato futuro per gli imprenditori agricoli. "I cambiamenti climatici ci sono, ma non possiamo incidere con un interruttore su quello che fa la natura – la posizione di La Pietra –, però possiamo investire in infrastrutture che possano mitigarne gli impatti. Dobbiamo investire in infrastrutture idriche che possano raccogliere l’acqua quando piove e distribuirla nei momenti di siccità. Alterniamo momento in cui l’acqua manca ad altri in cui le precipitazioni sono enormi: a questo si può rispondere con investimenti mirati. E poi ci sono una serie di azioni su cui il governo sta lavorando per aiutare le aziende a creare quei sistemi interni che possano permettere di mitigare questi impatti: penso, ad esempio, alle colture a pieno campo che possono avere coperture specifiche e tutto quel che può servire per mitigare l’impatto del cambiamento. Non dobbiamo essere demagogici. Nel caso specifico della Toscana, dobbiamo puntare sulla manutenzione ordinaria, oltre che sugli investimenti: è chiaro che se l’acqua cade in abbondanza e incontra fiumi ostruiti o intasati e argini non manutenuti, si crea un problema. Dopo non si può gridare ‘al lupo’"
DanMan